Informate Higuain e De Laurentiis. Piatek strappa la cartolina dell’argentino, segnando due gol di potenza e prepotenza e il Milan butta fuori dalla coppa Italia il Napoli, già eliminato in Champions League e a undici punti di distacco dalla Juventus. Come la mettiamo allora? Il campo non dice bugie, il polacco rossonero ha presentato le credenziali esaltando il popolo milanista che attende la resurrezione. Gattuso viene premiato ma il suo maestro finisce fuori giri.

Ancelotti non ha scusanti, non c’è nessun alibi che possa spiegare l’involuzione della squadra che ha sei punti in meno rispetto all’anno scorso in campionato e che sta giocando un football lezioso e incerto. C’è il rischio che stiano per saltare alcune certezze tattiche del Napoli, Hamsik non trova posto, Mertens va in panchina, il caso Allan ha aperto alcuni interrogativi e la sconfitta di ieri sera lascia sicuramente traccia. Non credo che De Laurentiis così elegante nel considerare le avversarie di minor censo possa considerarsi soddisfatto del film finora girato dal suo nuovo regista, Ancelotti non si discute ma è evidente che il meccanismo si sia inceppato e il vittimismo non porta a risultati, semmai a una crisi di identità dei napoletani. Ancelotti protesta molto con arbitro e quarto uomo, dovrebbe usare la stessa lingua con alcuni dei suoi giocatori che n hanno smarrito lucidità e ordine nel gioco.

Di contro Gattuso porta a casa una semifinale di coppa Italia e trova il centravanti desiderato. Piatek sembra nato per il gol, potrebbe essere destinato a una grande stagione, gioca un football non educato, è immediato, naif, fa quello che deve fare un centravanti, appena scorge la porta calcia, scarica un tiro che è esplosivo, riuscendo a mettere in difficoltà quel monumento di Koulibaly. Bisogna fare i conti con questo Milan e con Rino Gattuso messo in discussione da chi ama l’estetica ma non la sostanza. La vittoria è anche sua. Ora aspetta di conoscere l’avversaria di semifinale tra Inter e Lazio. Al Napoli non resta che l’Europa League torneo snobbato da Sarri e da De Laurentiis. Viva il Frosinone.

Tony Damascelli