Semaforo rosso, da parte della Commissione Bilancio al Senato, per l’emendamento sulle risorse da impiegare per la riparazione delle buche a Roma, con l’ausilio delle forze militari.

L’emendamento (ora dichiarato inammissibile dalla Commissione, tra quelli presentati), frutto di un accordo tra il sindaco Virginia Raggi, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il vicecapogruppo M5S alla Camera Francesco Silvestri, prevedeva lo stanziamento di 240 milioni di euro in due anni per il rifacimento di oltre 200 km di strade.

Stando a quanto si legge su “Il Giornale”, i lavori sarebbero stati a carico del Ministero della Difesa, che avrebbe dovuto acquistare, secondo i politici pentastellati, le macchine asfaltatrici, mentre 60 milioni sarebbero arrivati nelle casse del Comune capitolino per il bitume, da impiegare per tappare le voragini.

“Inutile creare allarmi ingiustificati. L’intervento per la manutenzione delle strade di Roma ci sarà e sarà regolarmente finanziato” ha precisato in una nota, riportata sul sito dell’ “Adnkronos”, il viceministro all’Economia Laura Castelli (M5S), specificando che, in seguito alla decisione della Commissione Bilancio al Senato, governo e maggioranza stanno “effettuando una semplice correzione formale del testo, che sarà ripresentato a breve e che finalmente aiuterà la Capitale a risolvere l’annosa questione delle buche nelle strade”.

Sulla questione dell’impiego dell’esercito nella riparazione delle buche a Roma era intervenuta anche il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che, a “La Repubblica”, aveva ribadito che il genio Militare “interverrà nelle situazioni di emergenza, su quelle strade in cui c’è stata un’altissima mortalità”, perché l’obiettivo è quello di andare a “supporto delle amministrazioni dove ci siano situazioni di emergenza riconosciute e richieste di intervento”.