“Omne vivum ex ovo”, ovvero “tutti i viventi nascono da un uovo”: questo motto per secoli ha spiegato il principio che la vita non può avere origine dal nulla. In tutto il mondo, l’uovo è infatti segno rappresentativo delle solide basi della vita: dipinto o intagliato, di cioccolato o di zucchero, in terracotta o cartapesta, è parte integrante della ricorrenza pasquale a cui si è difficilmente disposti a rinunciare. 

Ma quali sono le origini dell’usanza dello scambio delle uova? Se quelle di cioccolato e di cartapesta hanno un’origine più recente, le uova vere colorate e decorate hanno una storia antichissima dalle radici pagane. La tradizione del dono di uova è documentata fra gli antichi Persiani, Egizi, Greci e Cinesi, i quali si regalavano semplici uova di gallina decorate a mano, all’inizio della stagione primaverile. 

L’uovo rappresentava quindi la ripetizione della nascita dell’universo, ma anche un simbolo da scambiarsi come augurio di fertilità ed emblema dell’eterno ritorno della vita. Con l’avvento del Cristianesimo, molti riti pagani vengono recepiti dalla nuova religione. 

La stessa festività pasquale, d’altro canto, risente di lontani influssi: cade, infatti, tra il 25 marzo e il 25 aprile, ovvero proprio nel periodo in cui si compie il passaggio dalla stagione del riposo dei campi a quella della nuova semina e quindi della nuova vita per la natura. Ed anche nella tradizione cristiana è presente quale dono augurale, che ancora una volta è simbolo di rinascita, non della natura bensì dell’uomo stesso. 

Le deliziose uova di cioccolato che sono ad oggi le preferite per lo scambio degli auguri e soprattutto per vedere la gioia comparire sui volti dei nostri bambini, sembrano state ideate da Luigi XIV, che fu il primo ad ordinare ai suoi pasticceri di realizzarle; altre teorie invece, sostengono che questa idea provenga dalle Americhe, patria della pianta del cacao. Quel che è sicuro, è che l’usanza di donarsi uova di cioccolato è attestata tra Germania e Francia ai primi dell’800, e che a quei tempi erano molto più costose e pesanti, perché non vuote al loro interno, ma completamente piene!

Fonte: prodigus.it