Milioni di euro in armi all’Ucraina, ma si alza l’età della pensione: ecco le priorità del governo

Recentemente Guido Crosetto, esponente di punta del giullaresco governo della destra bluette neoliberale, filoatlantista, filoisraeliana e filobancaria, ha dichiarato senza perifrasi che le armi “servono all’Ucraina per salvare gli ucraini“. Lo ha affermato, naturalmente, per giustificare l’ennesimo invio italiano di armamenti al guitto di Kiev, l’attore nato con la N maiuscola, Zelensky, prodotto in vitro di Washington, se non direttamente di Hollywood: in una parola, attore-dittatore.

Lo ha fatto anche per vincere le pur tenui resistenze della Lega di Salvini, non poi così favorevole, almeno a parole, all’invio di armi. Ora, che le armi servano a salvare gli ucraini o, come recita il discorso unico dominante, a propiziare la pace, è vero quanto lo è che lo zucchero cura il diabete o che la benzina spegne gli incendi. Si tratta, in effetti, di propaganda allo stato puro.

Armi all’Ucraina – L’Europa tecnonarcotizzata e il treno verso l’abisso

Una propaganda buona soltanto a manipolare l’immaginario della popolazione tecnonarcotizzata e teledipendente. La verità, non detta perché non dicibile, è che gli sciagurati governi europei, sotto l’egida degli euroinomani delle brume di Bruxelles, stanno scelleratamente dilapidando i soldi dei cittadini europei mediante l’invio costante, direi a flusso continuo, di armi e fondi al guitto di Kiev.

Quest’ultimo, ormai abbandonato da Washington, è sostenuto soltanto, con stolta solerzia, dall’Unione Europea, essa stessa sempre più simile a un treno in corsa verso l’abisso.

Destra e sinistra: l’alternanza senza alternativa

Ebbene, mentre il giullaresco governo italiano continua a inviare armi e danari al guitto di Kiev, alza l’età pensionabile degli italiani e prosegue nella deplorevole opera di macelleria sociale, già puntualmente condotta dai precedenti governi di destra come di sinistra.

Ciò consente di ribadire, una volta di più, che oggi destra e sinistra sono sic et simpliciter le due propaggini del partito unico, fintamente articolato, del turbocapitalismo sans frontières e del blocco oligarchico neoliberale di completamento.

L’alternanza senza alternativa, tra una destra e una sinistra ugualmente allineate al verbo unico della globalizzazione imperialistica neoliberale, rappresenta la chiave di volta della dominazione capitalistica oggi egemonica. Del resto, l’imperialismo è parte integrante del capitalismo: ne è la fase suprema, come insegnava Lenin. E lo stiamo constatando tragicamente anche oggi, con un Occidente che vuole sempre più la guerra con la Russia di Putin, provocandola in ogni modo e fingendo ipocritamente che sia la Russia a cercare il conflitto. Davvero, ipocrisia e propaganda hanno raggiunto livelli mai sperimentati prima.

RADIOATTIVITA’ – CON DIEGO FUSARO