Mark Rutte ha lanciato un avvertimento netto: la NATO, e dunque l’Europa, è “il prossimo obiettivo” della Russia e si trova già in una posizione di pericolo, con il rischio che Mosca possa essere pronta a usare la forza militare contro l’Alleanza entro cinque anni. A suo giudizio, il livello di minaccia è tale da imporre ai governi europei di prepararsi a una guerra di dimensioni paragonabili a quelle vissute dai nonni e bisnonni, abbandonando ogni compiacenza e accelerando drasticamente spesa e produzione militare per colmare i ritardi accumulati. Rutte avverte che “il conflitto è alla porta” e che solo un rafforzamento rapido e credibile della deterrenza collettiva può evitare che le ambizioni espansionistiche del Cremlino si traducano in un attacco diretto a territori NATO.

“Direi che mi piace immaginare Giorgio Orwell nell’aldilà che prende appunti, non saprei dire altro perché non credo egli stesso potesse immaginare qualcosa di tanto orwelliano”, commenta il filosofo Diego Fusaro, “È una narrazione che rovescia continuamente la realtà, la riscrive, la plasma proprio uso e consumo e, quel che è peggio, trova troppe persone disposte a prestare fede a questa narrazione propagandistica. Ma io credo che dovrebbe essere evidente a tutti che la Russia di Putin non ha alcun interesse a espandersi e invadere l’Europa per più ragioni. In primo luogo, storicamente, è sempre stata l’Europa a espandersi in maniera fallimentare verso la Russia e mai è stata la Russia a espandersi verso l’Europa, da Napoleone al fascismo. In secondo luogo per il fatto che la Russia ha territori così estesi e gravidi di materie prime da non avere alcuna esigenza di un espansionismo verso l’Europa”.

“In terzo luogo”, continua Fusaro, “in ragione del fatto che l’Unione Europea oggi è un appestato da cui tutti cercano di tenersi a debita distanza, quindi non si capisce perché la Russia debba voler entrare in contatto con un’Europa moribonda e comatosa. Però nella narrazione dominante si continua a ripetere quello che avete ben mostrato, si continua ad alimentare questo regime discorsivo secondo cui l’Europa è in procinto di essere aggredita dalla Russia. Perché questa narrazione? Per le ragioni che avete opportunamente richiamato, per il fatto che creare un ordine del discorso secondo cui la Russia sta per invaderci permette di giustificare l’altrimenti ingiustificabile, ossia il riarmo, ossia magari una guerra preventiva, ossia un’economia di guerra sempre più esasperata e così via. Questo mi pare il punto fondamentale da evidenziare a proposito della Russia. Io credo che anche un bambino delle scuole elementari studiando la storia, non so nemmeno se si studi più e non mi stupirei se l’avessero già abolita, a ogni modo un bambino delle scuole elementari studiando la storia e magari anche la geografia, potrebbe agevolmente vedere che dagli anni ’90 ad oggi, venuta meno l’Unione Sovietica, la Russia non si è espansa ma si è contratta“.