Sistema politico al collasso, “Abbiamo fatto il percorso del gambero” | Prof. Iannello

La digitalizzazione è spesso presentata come una soluzione ai problemi economici e fiscali, ma può anche rivelarsi controproducente. Infatti non basta introdurre nuovi metodi di pagamento per risolvere problemi strutturali come l’evasione fiscale. In questo contesto, la digitalizzazione diventa uno strumento che può favorire alcuni, ma non offre soluzioni concrete ai veri nodi che emergono a fronte dello stato attuale del nostro sistema democratico.
Ne abbiamo parlato con il Prof. Carlo Iannello in diretta.

Sistemi giudiziari a confronto

Il confronto con altri paesi, come gli Stati Uniti o la Svizzera, evidenzia le differenze. In Svizzera, ad esempio, nonostante la sua fama di “paese dei soldi”, i cittadini pagano tasse basse e godono di servizi pubblici altamente efficienti. Le controversie legali vengono risolte rapidamente, mentre in Italia il sistema giudiziario è congestionato e le liti temerarie troppo spesso tollerate. Qui, la burocrazia e l’inefficienza continuano a penalizzare i cittadini.

Queste problematiche sembrano essere il riflesso di un malessere più profondo: quello di una democrazia che, nel corso dei decenni, ha perso gran parte della sua vitalità. Negli anni ’60 e ’70, il paese era protagonista di grandi riforme sociali, ma oggi la politica appare stanca e distante dalla realtà quotidiana dei cittadini. I partiti non sono più espressione della società, ma semplici costruzioni elettorali, lontane dai bisogni reali.

Perché le urne risultano semi-vuote?

La partecipazione elettorale è crollata: solo il 40% degli italiani si reca alle urne. Un dato che riflette una crescente disillusione verso un sistema politico che non risponde più ai bisogni della gente. Le persone non si sentono rappresentate, e questo spiega la bassa affluenza: “Non perché gli italiani siano diventati meno intelligenti, ma perché hanno capito che il sistema non li tutela più”. La politica, in sostanza, ha smesso di essere un mezzo per migliorare la vita delle persone e si è trasformata in una lotta per difendere interessi di parte.

Il risultato di questo stallo è una democrazia in crisi, dove pochi continuano a votare per tutelare i propri privilegi, mentre la maggioranza si astiene, consapevole che il cambiamento non è più all’orizzonte. Una situazione che rischia di perpetuare una stagnazione che danneggia l’intero paese, minando la fiducia nelle istituzioni e la partecipazione civica. Se l’Italia vuole uscire da questa crisi, dovrà trovare un modo per rinnovare la sua democrazia, restituendo ai cittadini il potere di influenzare il futuro del paese.