La sconfitta al 93’ contro l’Atletico Madrid ha aggiunto un nuovo capitolo al momento complicato dell’Inter. La squadra di Chivu ha giocato una partita intensa, a tratti persino brillante, ma ancora una volta è crollata nei minuti finali: la zuccata di Gimenez ha spento ogni speranza dopo il pareggio di Zielinski.
Il derby perso con il Milan aveva già lasciato scorie pesanti; questa nuova caduta in Champions ha acceso un campanello d’allarme più forte. Le qualità dell’Inter ci sono, ma i difetti (soprattutto nelle letture difensive e nei blackout individuali) continuano a costare punti, certezze e fiducia.
È in questo contesto delicato che arrivano le parole di Franco Vanni a Radio Radio Mattino – Sport e News, il cui intervento rappresenta lo spunto più significativo per comprendere la vera questione: l’Inter fa ancora paura ai suoi avversari?
La domanda centrale: un’Inter così vulnerabile può ancora intimidire?
Nel suo commento, Vanni riprende un concetto espresso tempo fa da Henrikh Mkhitaryan, che aveva detto: «Uno dei nostri problemi è che non facciamo più paura agli avversari». Parole che, effettivamente, oggi suonano più attuali che mai.
Secondo il giornalista, questa Inter “vulnerabile” rischia di non incutere più timore nemmeno a quelle squadre considerate inferiori dal punto di vista tecnico come il Pisa, il Genoa o tutte le altre formazioni che i nerazzurri affronteranno prima di Natale.
Ed è questo, probabilmente, il nodo psicologico più serio con cui Chivu deve fare i conti.
“Inter incubo degli scommettitori”: l’analisi di Franco Vanni
La logica dei risultati
Uno dei passaggi più significativi di Vanni riguarda la fallibilità dell’Inter nelle partite chiave: «Finora l’Inter è un po’ l’incubo degli scommettitori: vince le partite facili e perde quelle difficili, quindi la posta non paga mai. Quando era favorita ha vinto, tranne il derby col Milan; quando era sfavorita ha perso».
Un’Inter dunque “leggibile”, quasi scontata nello sviluppo dei risultati. Secondo Vanni, «a Pisa dovrebbe vincere con una certa agilità», ma il problema non è la logica: è capire «fino a quando potrà funzionare questo meccanismo».
Il giornalista sottolinea infatti come il vero dubbio riguardi lo stato mentale della squadra: «Bisogna vedere quante sicurezze residue hanno. Non sono nello spogliatoio, ma dopo due sconfitte così ravvicinate non è detto che l’Inter riesca ad accendere la luce al primo colpo».
La squadra non ha ancora pareggiato in stagione, un dato che secondo Vanni riflette una fragilità strutturale: o vince o si schianta.
Pisa-Inter: partita facile o trappola?
Secondo Vanni, l’approccio del Pisa potrebbe essere decisivo tanto quanto quello dell’Inter:
«Un conto è affrontare una squadra che le vince tutte e che ti sembra irraggiungibile. Un conto è affrontare un’Inter che mostra delle evidenti difficoltà. Se il Pisa entra in campo con la baldanza di chi pensa di avere davanti un avversario alla sua portata, la partita diventa complicata. Un’Inter così vulnerabile fa ancora paura a un Pisa, a un Genoa, alle squadre che dovrà affrontare da qui a Natale?»
È questo il vero interrogativo che pende sulla testa dei nerazzurri.
La squadra può anche ritrovare il passo vincendo a Pisa, ma senza riconquistare autorità, continuità e sicurezze, ogni vittoria rischia di essere solo un palliativo.
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