
NETANYAHU: “NON RICONOSCEREMO MAI LA PALESTINA COME STATO, QUESTA TERRA CI APPARTIENE” – Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che chiede agli Stati membri di “valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina”, segnando una possibile svolta diplomatica nel lungo e complesso conflitto israelo-palestinese. Il testo, approvato con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti, rientra nella più ampia risoluzione intitolata “Gaza al limite: l’azione dell’Ue per combattere la carestia, l’urgente necessità di liberare gli ostaggi e procedere verso una soluzione a due stati”.
Nel documento si condanna il blocco degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, che ha “causato una carestia”, si richiede l’apertura immediata dei valichi di frontiera e si auspica un “cessate il fuoco immediato e permanente”. L’Eurocamera invita anche ad aumentare le pressioni su Hamas per la liberazione degli ostaggi.
Palestina: sanzioni, accordi e il ruolo di von der Leyen su Israele e Netanyahu
Il Parlamento ha inoltre espresso sostegno all’approccio della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha proposto sanzioni contro i ministri israeliani più estremisti e contro i coloni responsabili dell’occupazione di territori palestinesi. “Va sospeso parzialmente l’accordo di associazione Ue-Israele nelle sue componenti commerciali”, è stata la linea tracciata durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione.
Tuttavia, la risoluzione rappresenta un delicato equilibrio tra le diverse forze politiche europee: non vi è infatti alcuna menzione esplicita alle responsabilità di genocidio da parte di Israele, termine che è stato volutamente eliminato dal testo finale.
Caos Italia: maggioranza divisa, Campo Largo spaccato
Ancora una volta, i partiti italiani si sono presentati divisi al voto europeo. Fratelli d’Italia si è astenuta, la Lega ha votato contro, mentre Forza Italia ha approvato la risoluzione. “L’Italia è a favore della nascita di uno Stato Palestinese, ma prima bisogna costruire le condizioni necessarie”, ha dichiarato Antonio Tajani in Senato, aprendo anche a possibili nuove sanzioni verso Israele.
Dure le reazioni dalle opposizioni. “Parole ipocrite e di circostanza”, ha commentato Elly Schlein. La senatrice M5S Alessandra Maiorino ha accusato Tajani di “comportarsi come un influencer prezzolato dalla propaganda israeliana”. Ma anche all’interno del fronte progressista non sono mancati i dissensi: il Pd ha votato a favore, mentre i 5 Stelle e Leoluca Orlando dei Verdi si sono espressi contro. Ilaria Salis di Sinistra Italiana si è astenuta.
Netanyahu: “Palestina? Stato che non esisterà mai”
Mentre l’Eurocamera apre a una svolta diplomatica, il premier israeliano Benjamin Netanyahu chiude ogni porta alla soluzione a due Stati. Durante un evento ufficiale a Maale Adumim, un insediamento israeliano in Cisgiordania, ha dichiarato: “Manterremo la nostra promessa: non ci sarà nessuno Stato Palestinese. Questo posto ci appartiene”. Una presa di posizione netta, in totale contrasto con l’appello europeo, arrivata nel contesto della firma per un nuovo progetto di espansione degli insediamenti.
In un video diffuso sui social, Netanyahu ha inoltre paragonato un recente attacco in Qatar alla strage del 7 ottobre: “Abbiamo colpito i cervelli terroristici responsabili del massacro. Abbiamo fatto ciò che fece l’America con al-Qaeda. Allora il mondo applaudì, oggi condanna Israele. Dovrebbero vergognarsi”.
Gaza, flottiglia italiana in partenza. Proteste e tensioni crescenti
Sul mare continua la nuova sfida della Sumud Flotilla. La flottiglia pro-Gaza, già attaccata da due droni nei giorni scorsi, ha annunciato che non si fermerà. Il Global Movement to Gaza ha confermato che la flotta italiana partirà giovedì dal porto di Siracusa, per portare aiuti e rompere simbolicamente l’assedio.
La crisi si fa ogni giorno più esplosiva, con l’Unione Europea che prova a giocare un ruolo diplomatico, e Israele che continua a rafforzare la sua linea dura. Il futuro della Palestina resta più che mai incerto, stretto tra aperture diplomatiche e muri politici.









