Dalla desecretazione di alcuni verbali acquisiti dalla Commissione Covid — relativi alle audizioni di dirigenti sanitari e componenti della task force istituita durante l’emergenza pandemica — emerge che le decisioni assunte in quella fase non furono il frutto esclusivo delle indicazioni scientifiche, ma di valutazioni politiche. I documenti riportano valutazioni interne che mettono in forte dubbio la reale preparazione del Paese ad affrontare l’epidemia, con segnalazioni sulla carenza di dispositivi di protezione, posti letto, terapie intensive e respiratori, oltre a criticità nella gestione ospedaliera. “Cose di cui eravamo a conoscenza”, ma che ora emergono in una commissione con poteri giudiziari.
In un clima politico ancora segnato dalla gestione della pandemia, a Un Giorno Speciale la deputata Alice Buonguerrieri (FdI) ha espresso un giudizio stringente e senza mezze misure sulla conduzione e sulle scelte adottate durante quella fase critica.
“Gli errori sono ammissibili e giustificabili in un momento di emergenza e di difficoltà”, quello che è inammissibile è non riconoscere tali errori, soprattutto quando “il PD e il Movimento 5 Stelle, la sinistra tutta, riconfermano come corretta ogni scelta fatta nel periodo della pandemia.” La condanna è netta: occorre assumersi la responsabilità di quelle decisioni.
Questo perché la desecretazione di alcuni verbali dai membri della task force sanitaria ha portato a una conferma grave: “Conte e Speranza hanno mentito agli italiani.” Non solo mancavano i dispositivi di protezione, i posti letto e i respiratori indispensabili, ma gli stessi ospedali si trasformarono in “concentratori di casi d’epidemia,” smascherando una preparazione inesistente dietro le rassicurazioni ufficiali.
In particolare, è stata criticata l’asserzione del ministro Speranza secondo cui “era la scienza a guidare le scelte,” quando invece la deputata chiarisce che i consulenti dell’epoca fornivano solamente “mere consulenze” e che era la politica ad assumere ogni decisione: “Si riunivano mezz’ora al mattino, poi lasciavano tutto ai politici”.
«Ci tengo a rimarcare una cosa. Qualcuno, ogni tanto, mi dice: “Ma in tempo d’emergenza è possibile anche commettere degli errori”. E io rispondo: certo, gli errori sono ammissibili, e anche giustificabili, se vogliamo, in un momento di emergenza e di difficoltà. Ma nel momento in cui tu quegli errori non li riconosci come tali, ma li riconfermi come scelte giuste — perché non dobbiamo dimenticare che, anche oggi, il PD e il Movimento 5 Stelle, la sinistra tutta, riconferma come corretta ogni scelta che è stata fatta nel periodo della pandemia — ecco, allora noi diciamo: te ne assumi la responsabilità.
Perché noi, fino ad oggi, non abbiamo sentito dire uno: “Scusa, forse abbiamo sbagliato. Avevamo questi dati, abbiamo comunque ragionato e scelto sulla base della situazione emergenziale del momento”. No, loro riconfermano di aver fatto tutto bene.»
“Hanno mentito agli italiani”
«Noi da queste desecretazioni, abbiamo avuto conferma che Conte e Speranza hanno mentito agli italiani. Perché dico questo? Lo dico perché Conte ha mentito nel momento in cui, annunciando in diretta TV che eravamo prontissimi ad affrontare la pandemia, in realtà sapeva — e noi lo scopriamo anche attraverso queste dichiarazioni, purtroppo confermando ciò che già sapevamo — che non eravamo affatto pronti, e che la risposta è stata del tutto improvvisata.
Non avevamo dispositivi di protezione, non avevamo posti letto, non avevamo posti letto in terapia intensiva, non avevamo respiratori. Pensa che ci hanno anche riferito — ci hanno confermato — che gli ospedali si sono rivelati dei concentratori di casi d’epidemia.»
«Speranza ha mentito nel momento in cui — alla Camera dei Deputati — è venuto a sostenere che era la scienza a guidare le scelte. E invece questi, diciamo, consulenti dell’epoca ci hanno confermato che loro davano mere consulenze: ma poi era la politica ad assumere ogni scelta.
E quindi, chiaramente, tutto quel che andremo a verificare — errori ed eventuali responsabilità — anche al fine, lo diciamo sempre, di non ricommetterli in un’eventuale futura pandemia… ecco, di queste responsabilità politiche qualcuno ne dovrà rispondere.»










