Continua l’allarme climatico nei giornali. L’ultima misurazione ha dell’incredibile.

SOS caldo a Milano, picchi di 85 °C. Più colpiti i quartieri popolari”. Così qualche giorno fa scriveva La Nuova Ecologia, prima di cambiare il titolo dell’articolo. Cosa c’era di sbagliato? Milano 85°C non li ha registrati. Andando a leggere l’articolo integrale, si chiarisce che cosa La Nuova Ecologia volesse dire. La temperatura è stata registrata sulle superfici, in particolare oggetti sotto il sole e senza ombra a protezione. In particolare, gli 85°C riportati nel titolo sarebbero stati registrati nel gommino di uno scivolo per bambini in un parco giochi della città. Tuttavia, nel titolo non viene specificato, cambiando totalmente l’interpretazione di chi legge, che così ha potuto pensare che a Milano ci siano davvero stati 85°C. Quello che però chi lavora nella comunicazione dovrebbe sapere, soprattutto nell’era digitale, è che la stragrande maggioranza degli utenti si ferma al titolo, che se scorretto può veicolare informazioni false. L’errore viene infatti riconosciuto, e il titolo viene aggiornato: “SOS caldo a Milano, picchi di 85 °C sulle superfici. Più colpiti i quartieri popolari”.

Il commento in diretta

“Che ci prendano per deficienti è oramai assodato”, dice Giovanni Frajese. “Che probabilmente la maggior parte della gente sia deficiente nel senso di mancanza di capacità di ragionamento basilare, o di quello che un tempo si chiamava il comune buonsenso, anche questo è abbastanza assodato. Il titolo dell’articolo dovrebbe far sorridere perché a 85 gradi chi sopravvive tra l’altro? Nessuno, nessun umano. Nella Death Valley ci sono 50 gradi ed è considerato il posto più caldo del mondo. Improvvisamente esce fuori che a Milano ci stanno 85 gradi. Il giornalismo non esiste, è morto non so quanto tempo fa. In teoria dovrebbe riportare gli eventi per come sono, i fatti per come sono, così come la scienza dovrebbe riportare i dati, i fatti per come sono. Oramai noi viviamo in una società che è invece pura propaganda. Qualunque immagine, qualunque cosa viene mandata ha comunque lo scopo di preparare il terreno mentale delle persone per portarci lì dove comunque qualcuno ha deciso che ci devono portare”.