Da ormai decenni assistiamo a una evidente metamorfosi geopolitica, anzi geoeconomica. Lo Stato neoliberale è il nuovo standard occidentale che non prevede che i partiti possano cambiarlo. Lo chiamano “mercato libero”, ma preferiamo parlare di “privatizzazione” con il professor Carlo Iannello, docente di diritto costituzionale.
Una privatizzazione che colpisce ogni settore. Ogni spazio che può diventare mercato, lo diventa. Emblematica la fine del mercato tutelato su gas ed energia nel 2024. Per questo in diretta ai nostri microfoni leggiamo alcuni versi della prefazione che Giancarlo Montedoro ha scritto per il nuovo libro del prof. Iannello: Lo Stato del potere, politica e diritto ai tempi della post-libertà.
“Il divorzio tra democrazia ed economia è la tragedia del nostro tempo. Il professor Iannello scava sul duro terreno dei fatti per cercare di portarne alla luce la logica. E se sembra difficile porre rimedio alla crisi, va detto che il porvi rimedio comunque non è il compito dell’intellettuale. A chi scrive tocca descrivere processi, sperando che la storia si renda di nuovo capace di progressi e non di progresso, unico e inevitabile. Il capitalismo, certo, trova maggiori convenienze nei paesi liberali o neo-autoritari. Da qui prende le mosse giustamente l’autore. Dalla geopolitica, o meglio dalla geoeconomia, che determina torsioni nei modelli liberali di Stato di diritto vigenti in Occidente, fino a prefigurarne l’estinzione, o la profonda trasformazione.
Il potere è dislocato ormai nei grandi soggetti che dominano i mercati, la politica ne è sottosistema, ovunque nel mondo, certo tra mille contraddizioni, ma in ogni luogo scontando i tristi effetti sociali del suo indebolimento. Ma lo snodo cruciale è immateriale: l’informazione. I grandi poteri privati la controllano, la manipolano, la indirizzano, la dominano in forza degli accumuli di sapere che hanno realizzato. I grandi players dell’informazione, anche attraverso la rete, detengono l’agenda setting, dettano l’agenda politica ai partiti o a quel che ne resta nell’epoca della politica personalistica e leaderistica. Le personalità politiche infatti seguono parabole veloci di ascesa e declino incapaci di lasciare il segno“
Ascolta il commento integrale del prof. Iannello a Un Giorno Speciale.










