Con 106 voti favorevoli, il Senato ha approvato la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti. La maggioranza esulta, le opposizioni parlano di una “riforma per addomesticare i magistrati”. Il testo passerà ora al vaglio dei cittadini in un referendum previsto per la primavera 2026.
Favorevole alla riforma è l’avvocato penalista Di Palo, che però mette in guardia dai rischi: “La riforma non risolve tutti i problemi della giustizia e può creare una magistratura inquirente meno indipendente, vicina al potere esecutivo, come accade negli Stati Uniti”. Secondo Di Palo, il vero pericolo è che i pubblici ministeri possano diventare soggetti politicamente influenzabili, minando l’equilibrio tra i poteri dello Stato.
Il dibattito resta aperto, e il referendum sarà decisivo per il futuro della giustizia italiana.










