La voce trema mentre scorre lenta sul foglio. Le parole si contraggono ed escono con emozione. La lettera è quella di una donna vicina a veder morire sotto i propri occhi il marito affetto da Covid. Un ringraziamento emozionante quello rivolto al dott. Stramezzi, volato in Canada per salvare il paziente critico affetto dal virus.

Chiamato dalla moglie, il dott. Stramezzi è riuscito, tra peripezie burocratiche kafkiane, a raggiungere il Canada per visitare il giovane uomo. Grazie al protocollo sviluppato nella sua battaglia sul campo della pandemia, il medico è riuscito ad intervenire in modo incisivo elaborando una cura specifica. Nonostante le criticità di salute, il paziente è migliorato fino a superare la fase critica. In queste parole emozionanti il riconoscimento della moglie e della famiglia. Una testimonianza più che mai attuale in un’Italia dove vige ancora la prassi paracetamolo più vigile attesa finché le condizioni del paziente non peggiorano. Il tutto a ormai due anni da quando medici come il dottor Stramezzi hanno iniziato ad avvisare su come tale prassi inibisca il glutatione, fondamentale tripeptide con proprietà antiossidanti, e non sia efficace come l’approccio precoce, che varia da persona a persona e non è dunque generalizzabile.

Lo sa bene Tony, giovane marito la cui convalescenza è stata raccontata nella lettera da brividi inviata dal Canada al dott. Stramezzi.

“La signora mi ha chiamato alle 8 del mattino. Io alle 13.00 circa ero già sull’aereo per Londra. Però diciamo che ho avuto tanti scogli da superare. Ad esempio, pensavo bastasse il Green Pass con la vaccinazione. Invece no, hanno voluto la Tlc e addirittura un tampone molecolare che voi sapete si fa in 24 ore. Ebbene, ho trovato degli angeli e quel tampone mi è stato fatto in 45 minuti. L’aereo sono riuscito a prenderlo perché era in ritardo. Se non fosse stato in ritardo non l’avrei potuto prendere, perché mentre processavano il tampone con la pcr l’aereo sarebbe dovuto partire. Non solo, il mio aereo è partito con più di un’ora di ritardo. Quindi avevo solo venti minuti per la coincidenza e dovevo cambiare non terminal, ma dovevo prendere un treno per passare all’altro aereo. Il pilota dell’aereo Milano-Londra ha avvertito la British Airways – che io ringrazio – per cercare di far ritardare quell’aereo. Così io alle 8 di sera (ora locale) dello stesso giorno ero a Toronto”.