Un pareggio dei giovani, un pareggio che, per come nel primo tempo la Roma ha subito dal Verona, assume più la sostanza di un punto guadagnato che di due persi. Sono dei ragazzi della primavera targata Alberto De Rossi le marcature e l’entusiasmo che ha riacceso la Roma: prima Volpato poi Bove hanno fatto tornare il sorriso a Mourinho, imbufalito col direttore di gara e perciò espulso.
L’analisi ‘A Botta Calda’ di Luigi Ferrajolo
“Io avevo previsto il pareggio col Verona, e un pareggio col Verona in questo momento da parte di una squadra come la Roma che non sta incantando, non è neanche da buttar via. Poi per come si erano messe le cose sembra ancora più prezioso.
Ringraziamo i ragazzi di De Rossi che hanno dimostrato una personalità e qualità atletiche e tecniche superiori anche a qualche titolare. Per un’ora il Verona ha giocato a calcio, la Roma ha giocato a calci, che sono due cose un po’ diverse. Per un’ora la Roma non ha fatto un tiro in porta, ma non per colpa di Abraham, consumato dalla difesa gialloblu insieme all’altro ragazzino.
Costanti lanci lunghi per non fare tre passaggi di seguito, e questi due poveretti costretti a inseguire il pallone. Nel primo tempo il Verona manovrava, giocava con tutti quanti, faceva cose elementari: niente di straordinario, ma giocava a calcio. La Roma non ha completato una catena nella prima frazione, non ha mai fatto un cross. Il pallone andava da Smalling al centrale del Verona, poi se andava bene arrivava ad Abraham che provava ad addomesticare il pallone.
Giocando così non si va molto lontano.
Perché critico Mourinho? Io non critico Mourinho, io critico qualsiasi allenatore non riesca a dare un’identità alla sua squadra. C’è una carenza strutturale, di fondo della Roma. Poi possiamo anche dire che sono tutti scarsi, ma non mi sembra che all’inizio della stagione dicessimo questo“.










