La corte costituzionale ha bloccato la proroga dello stato di emergenza? No.
La notizia circolata in queste ore manca in realtà di contestualizzazione, perché il punto su cui la corte ha lanciato un monito è stato il blocco degli sfratti: una questione annessa, ma non “la” questione.
Nessuno stop quindi e poche buone notizie per chi già assaporava la fine di una legislazione speciale che ha ormai preso piede da poco più di un anno e mezzo divenendo nuova normalità. Una quotidianità destinata a perdurare anche qualora la corte costituzionale si mettesse di traverso.

Il perché lo ha spiegato a ‘Un Giorno Speciale’ il retroscenista politico Marco Antonellis: non si potrà fare affidamento sull’organo deputato alla costituzionalità delle leggi, perché cambiare l’oggetto della proroga – e quindi avallare l’ipotetico ostacolo – sarebbe un giochetto da nulla.
Tirando le somme, una nuova proroga arriverà molto probabilmente. La notizia? Per cambiare le cose in questo caso si dovrà agire in un altro campo di battaglia.

Stato di emergenza

“Da un punto di vista del diritto lo puoi prorogare per due anni. Se cambi l’oggetto, però, c’è l’escamotage. Se prima hai messo ‘Emergenza per Covid’, poi puoi mettere ‘Emergenza per Variante Delta’. Si tratta di un escamotage ma non basta più la delibera del Consiglio dei Ministri. Se vogliono, comunque, si fa. C’è molto allarmismo ma bisogna rimanere lucidi e vedere i numeri. La situazione non è assolutamente paragonabile a quella dell’anno scorso. E poi deve essere chiaro: anche se arrivi al 100% dei vaccinati, i contagi ci sarebbero comunque. Una quota di virus continuerebbe lo stesso a circolare. Chi governa dovrebbe smetterla di rincorrere i fantasmi”.

Modello cinese: la nuova normalità?

Qualcuno avrà la tentazione di strumentalizzare il virus per imporre un diverso assetto sociale, come in Cina, con la credit card. Ma la Cina non è uno Stato democratico. La tennista cinese che ha accusato di violenza sessuale un politico, è sparita da due settimane. Purtroppo noi stiamo cominciando a copiare da loro, anche nelle metodologie di contrasto al virus: loro sono stati i primi ad imporre lockdown, distanziamento, mascherine.
Avrebbero dovuto copiarci loro invece sta succedendo il contrario“.