Un anno fa, il 18 maggio, l’Italia riprendeva le proprie libertà e lo faceva dopo due mesi di confinamento molto stretto che avevano portato ad avere 450 contagi al giorno, 750 ricoveri in terapia intensiva e meno di 100 morti. Questi erano i dati di un anno fa. Adesso noi ripartiamo con contagi tra i 10 e 15 mila, 2800 terapie intensive e qualcosa che sfiora i 300 morti. Come possiamo pensare che vada bene?

Naturalmente una speranza c’è. Ci sono più italiani immuni, o per aver preso la malattia o perché si sono vaccinati. Forse arriveremo a 20 milioni complessivi, stiamo parlando di una percentuale però troppo bassa per poter esercitare quella immunità di gregge che ci vorrebbe. In più abbiamo delle aggravanti, che la variante inglese è molto più contagiosa.

Questo cosa significa? Riaprire all’aperto è più fattibile, ma assolutamente no al chiuso. Vedo che si raccolgono firme per far finire il coprifuoco più tardi, e su questo si potrebbe discutere, ma anche per riaprire ristoranti e bar e questo non può essere fatto, Però c’è ancora qualcuno così duro di comprendonio e con la testa così di legno che non riesce a capire che, oltre a essere stato certificato dalle più importanti riviste scientifiche il fatto che all’interno il virus è contagioso e questa variante ancora di più, all’interno di bar e ristoranti la mascherina te la levi. Non è la stessa cosa del cinema o del teatro dove ce l’hai tutto il tempo. E dunque la vera differenza la fa proprio questo. Quando stai due o tre ore in un posto e la mascherina non la metti di certo tra una forchettata e l’altra e nemmeno tra una portata e l’altra e nemmeno alla fine della cena, è evidente che il rischio è molto più alto.

Queste sono le ragioni per cui molti epidemiologi e virologi pensano che saremo costretti a richiudere. Questa sarebbe una iattura tremenda, da evitare, dunque per questa volta affidiamoci allo stellone italico, quello che ci dovrà portare fuori con le vaccinazioni. Speriamo davvero che possa fare la differenza, altrimenti la via obbligata sarà una sola.

GeoMario, cose di questo mondo con Mario Tozzi