Le ultime dichiarazioni hanno il sapore dell’addio per Daniil Medvedev, uno dei tennisti più forti del circuito ma in netto calo.
In questo weekend ormai alle porte si concluderà uno dei tornei più prestigiosi del circuito internazionale di tennis. Ovvero gli US Open, uno degli eventi del Grande Slam che vedrà già nelle prossime ore andare in scena le due semifinali maschili: Jannik Sinner se la vedrà contro Auger-Aliassime, mentre Carlos Alcaraz sfiderà sua maestà Novak Djokovic.

Dunque almeno tre dei migliori del momento sono alla caccia della finalissima a Flushing Meadows; in attesa di capire se per la quinta volta in stagione sarà ancora il duello Sinner-Alcaraz ad appassionare i tifosi, va detto che non sono mancate le sorprese durante le varie fasi del torneo sul cemento newyorkese.
Per esempio c’è un tennista di alto livello, capace nel 2021 di vincere gli US Open, che però oggi vive un momento molto delicato. Tanto da uscire già al primo turno: si tratta di Daniil Medvedev, il russo che attraversa il periodo forse più difficile della sua carriera. Eliminato fin dalle prime battute anche a Wimbledon ed a Cincinnati, il russo ha scelto di cambiare qualcosa nel suo metodo di preparazione, viste le delusioni cocenti.
Medvedev, ufficiale la separazione dal coach Cervara: “Grande rammarico”
Una sfilza di risultati negativi e di tornei gettati nel cestino troppo presto per Daniil Medvedev. Il quale, anche per questo motivo, ha preso una drastica decisione: ha annunciato l’addio al rapporto professionale con Gilles Cervara, il suo storico allenatore.

Il coach nativo di Cannes ha incominciato a lavorare al fianco di Medvedev fin dal 2017. Ma dopo otto anni, ricchi anche di risultati prestigiosi e soddisfazioni personali, il russo ha voluto dare un taglio al passato. Decisiva la sua reazione grottesca e nevrotica dopo l’eliminazione agli US Open per mano del francese Benjamin Bonzi.
Lo stesso Cervara, che ha preso con grande dignità la notizia, ha parlato così della fine del rapporto: “Non è stata la turbolenta partita con Bonzi a farci arrivare a questo punto. È stata l’intera stagione e la sensazione che avesse bisogno di qualcos’altro. C’è stato un momento, ed è stato dopo Wimbledon, in cui mi sono detto che bisognava cambiare qualcosa nello staff che era con me in prima linea perché pensavo che Daniil avesse bisogno di cambiare dinamiche ed energie e da lì ripartire con il lavoro per cercare di uscire da questa spirale. Credo che da tempo ci fossero segnali che suggerivano che saremmo arrivati a questa fine”.
Le parole a L’Equipe del coach francese non sono di risentimento: “Non l’ho mai presa sul personale. Certo, il rammarico c’è perché si chiude un periodo, ma sono emozioni normale e anche piacevoli se vogliamo. È una persona particolare e come tale richiede un allenamento particolare. Sono felice di averlo potuto supportare e avere avuto la competenza per farlo. Le vittorie ci hanno permesso di durare a lungo, ma i risultati esistono finché esiste una complicità professionale e personale. È una lezione che ricorderò”.










