La pubblicazione dei fuorionda del CTS ha acceso un dibattito destinato a lasciare traccia. Le registrazioni delle riunioni del Comitato Tecnico Scientifico mostrano infatti non solo dubbi e contraddizioni sulle scelte vaccinali, ma anche pressioni politiche e strategie comunicative divergenti dalla realtà. Un contesto che trova eco nelle analisi critiche di Boni Castellane, editorialista de La Verità, intervenuto ai microfoni di Stefano Molinari a Lavori In Corso.
Fuorionda e pressioni politiche
I video diffusi da La Verità hanno svelato tensioni interne al CTS. Nel 2021 Giorgio Palù, presidente dell’AIFA, denunciava: “Non capisco perché il Ministero della Salute faccia pressioni per portare più in basso l’età di somministrazione sia di AstraZeneca che di Johnson&Johnson”. Un dibattito acceso che si intrecciava con la tragedia di Camilla Canepa, deceduta a 18 anni dopo la somministrazione di AstraZeneca. Per Castellane, non è una sorpresa: “Ultimamente abbiamo sentito che AstraZeneca era già fin dall’inizio molto contestato dagli stessi membri del CTS”.
Narrazione ufficiale e realtà taciute
Dai verbali emerge la preoccupazione a non rendere pubbliche le divergenze. “La narrazione doveva essere ben diversa”, spiega Castellane, ricordando come sui media venissero presentate certezze assolute. Una linea ribadita dall’allora ministro Roberto Speranza, che sottolineava: “Dobbiamo trovare certezze ma mantenerle a lungo”, proprio nei giorni immediatamente precedenti alla morte di Canepa. Castellane non usa mezzi termini: “Abbiamo sentito dire delle cose scientificamente risibili come non esistono effetti avversi, non è morto nessuno”.
AstraZeneca e la “pietra tombale”
Altre registrazioni mostrano lo scontro interno al CTS: mentre Palù e Locatelli si opponevano all’uso sotto i 50 anni, altri membri parlavano apertamente delle possibili conseguenze. L’immunologo Abrignani dichiarava che se si fosse ammessa una questione di sicurezza “sarebbe la pietra tombale“, pur ammettendo che “ogni tanto qualcuno morirà”. Castellane sottolinea le contraddizioni di quel periodo: “Avevi detto che era sicuro ed efficace AstraZeneca, e poco dopo l’Inghilterra l’ha ritirato per prima e poi tutto il mondo”.
Scienza, logica e libertà
Per Castellane, il punto non è solo scientifico ma soprattutto umano: “Esistono degli argomenti di logica e di razionalità che attengono l’essere umano e non l’autorità medica”. E ancora: “Sostenere che un vaccino preparato in otto mesi sia totalmente sicuro, che i morti non esistono, e costringere con obblighi e multe chi non voleva vaccinarsi, significa violare la libertà e l’inviolabilità della persona. Quindi i sospetti di quelli che loro chiamavano complottisti si stanno rivelando, uno ad uno, fondati?”. Una posizione che oggi trova nuova linfa proprio grazie ai fuorionda, che mostrano come le decisioni del CTS non fossero solo fondate su valutazioni scientifiche, ma anche su un intreccio di pressioni politiche e comunicazione strategica.










