Il caso di agosto termina con lo scioglimento del NITAG, il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni. Ora è bufera social sul ministro della Salute Schillaci.

10 giorni per revocare una decisione: quella di includere nel NITAG, il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni, due medici critici sui vaccini e che più volte hanno sollevato dubbi specialmente sul vaccino anti-Covid. Stiamo parlando del dott. Paolo Bellavite e del dott. Eugenio Serravalle, che a inizio agosto sono stati inclusi nel comitato formatosi nel 2021 sotto il ministero di Speranza. La reazione è stata furente da parte degli scienziati più noti, le cosiddette “virostar”. Aperte petizioni per chiedere la revoca dei due medici, accusati di essere “no vax”. Lo fanno “nell’interesse del bene comune e in osservanza ai principi scientifici”, osservando come la presenza di 2 medici su 22 potesse essere dannosa favorendo “l’esitazione vaccinale”. Sdegno anche dalle opposizioni. La bufera mediatica ha però funzionato: il ministro della Salute Orazio Schillaci, il 16 agosto ha sciolto il NITAG.

Il Corriere riporta le parole di Mariastella Giorlandino, presidente della Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata e di Fondazione Artemisia. “La scelta dei membri del comitato è stata presa da persone all’interno del ministero, ma non dal ministro”. Sempre il Corriere spiega come la decisione di sciogliere il NITAG non sarebbe stata concordata con la premier Giorgia Meloni. Un groviglio di decisioni confuse secondo Mario Giordano, giornalista e conduttore di Fuori dal Coro, che sui suoi profili social ha commentato il caso.

La reazione di Mario Giordano

“Il problema secondo me a questo punto non è neanche più tanto quello di Schillaci, ma quello del governo. Di Schillaci si sapeva, mi vanto di aver scritto fin dal primo momento quando è stato nominato che era un ex collaboratore di Speranza. Non poteva essere un ministro del cambiamento e infatti il ministro del cambiamento non è stato, La retromarcia che ha fatto sul caso dei due scienziati nominati, è una retromarcia vergognosa per due motivi sostanziali. Il primo è di merito. Si è detto che questo governo è andato al governo anche contestando una linea, che era quella del ministro Speranza. Si diceva che la scienza non è dogma, la scienza è un confronto di idee diverse, la scienza non è calare dall’alto le verità. A una prova concreta si dimostra così: si procede invece per censura ed esclusione?

Basta che gruppo di più o meno celebri virostar faccia un minimo di appello e subito paura e retromarcia?

Secondo, c’è anche un altro fatto. C’è un ministro che firma delle nomine, poi fa retromarcia e rievoca le nomine. Schillaci sveglia! Le hai firmate tu quelle nomine. Quindi vuol dire che il ministro nomina a sua insaputa? Che il ministro Schillaci nomina delle persone senza sapere chi nomina? Perché dopo tre giorni cambia idea? Anche qui c’è una destra che è nata al governo dicendo di rivendicare l’Italia vera, qui invece siamo alla peggiore Italietta. Siamo all’Italietta dell’8 settembre. Ecco, cara Giorgia Meloni, questa è l’Italia dell’8 settembre, l’Italia della vergogna. Schillaci è il Badoglio sanitario che fa voltagabbana, che gira le spalle, che ci fa vergognare”.