La stagione ormai prossima a prendere il via dovrà essere quella del riscatto per il centrocampista ex Atalanta, deludente lo scorso anno
La Juve, pur di averlo tra le proprie fila, ha ingaggiato una trattativa lunga ed estenuante con il club bergamasco, che proprio non voleva lasciar partire il suo giocatore. Reduce dalla migliore delle tre annate in nerazzurro agli ordini di Gian Piero Gasperini, il centrocampista olandese manifestò con chiarezza le sue intenzioni: voleva fortemente la Juve. E Juve sarebbe poi stata, con un trasferimento costato alla proprietà bianconera ben 58,4 milioni di euro più altri 2,3 milioni da versare come bonus nelle casse dell’Atalanta.

Arrivato dunque con un carico di aspettative altissimo, il calciatore è sembrato lontano parente di quello brillante e decisivo ammirato a Bergamo. Penalizzato anche dalla schizofrenia tattica di Thiago Motta – autore di innumerevoli cambi di formazione nonché di interpreti e di posizione in campo degli stessi – l’ex AZ Alkmaar ha anche assaggiato, un più di un’occasione, i fischi dello Stadium.
Rinvigorito, almeno parzialmente, dalla venuta di Igor Tudor, che ha preso il posto del silurato tecnico oriundo a 9 giornate dalla fine dello scorso campionato – Koopmeiners non è stato mai messo sul mercato dalla dirigenza bianconera.
A differenza di quanto accaduto con altri due nuovi acquisti che si sono rivelati un flop nella loro prima stagione alla Continassa (Douglas Luiz e Nico Gonzalez, per i quali oggi la Juve conta di incassare svariati milioni dalle cessioni), il nazionale oranje resta. Ma è chiamato a dare delle risposte importanti.
Marocchino e la profezia su Koopmeiners: tifosi increduli
I maligni dicono che, a differenza degli altri due esuberi tecnici, Koopmeiners non avrebbe nemmeno lontanamente un mercato che possa consentire ai bianconeri di cederlo senza dover registrare un’improvvida minusvalenza a bilancio.

In sostanza, la Juve più che aver realmente concesso una seconda chance all’olandese, lo avrebbe tenuto per assenza di pretendenti disposte a fare delle offerte congrue a quanto investito dalla stessa dirigenza piemontese sul calciatore.
Non è esattamente di questo avviso Domenico Marocchino, ex giocatore della ‘Vecchia Signora’ nei primi anni ’80, che ha parlato in questi termini del centrocampista nel corso di ‘Maracanà‘, trasmissione che va in onda sulle frequenze di ‘TMW Radio‘.
“A Bergamo ho visto sempre Koopmeiners andare piano e fare la differenza: quando quei giocatori fanno la differenza significa che c’è un meccanismo che funziona. Alla Juve finora non è stato così“, ha esordito il classe ’57.
“Se dovesse integrarsi con i compagni può essere l’anno del riscatto per lui. Non mi convince davanti alla difesa, lì è difficile che si possa imporre un giocatore mancino. Se la squadra si muove in un certo modo lui può arrivare alla conclusione, e quella è la caratteristica principale di Koopmeiners. Se dovesse funzionare la squadra può far bene, è uno “Zidanino”, uno Zidane molto piccolo“, ha poi affermato Marocchino facendo sobbalzare dalla sedia, a causa dell’azzardato paragone, più di un tifoso bianconero…










