Altre brutte notizie per Marcell Jacobs, che dopo i recenti forfait per infortunio deve subire anche questa critica decisamente negativa.
Il mondo dell’atletica leggera italiana conta ancora molto sulle qualità e sulla velocità di Marcell Jacobs. Lo sprinter originario di Desenzano sul Garda ha bisogno di ritrovare fiducia, dopo mesi che effettivamente lo hanno visto ai margini, molto lontano dai propri standard.

Jacobs infatti da mesi è alle prese con infortuni e problemi muscolari, in particolare all’adduttore e allo psoas. Non a caso il suo rientro in pista a Turku, in Finlandia, lo scorso giugno è stato un flop preannunciato. Lo stesso atleta ha fatto intendere di essere ancora lontano dalla condizione ideale e di essere ricorso all’esperienza del dottor Müller-Wohlfahrt a Monaco di Baviera per superare i dolori.
Ora l’obiettivo dell’azzurro è fare un grande Mondiale, quello che si disputerà a settembre a Tokyo. Una città che Marcell porta nel cuore, visto che è stata la cornice del suo doppio oro olimpico nel 2021. Tutto apparecchiato verso il grande rientro? Si spera, anche se dal mondo dell’atletica azzurra è giunta una piccola batosta che fa riflettere sull’attuale valore dello sprinter.
La stellina Kelly Doualla snobba Jacobs: “Preferisco sprinter più aggressivi”
Il rischio è che lo stop prolungato di Marcell Jacobs faccia decadere anche la nomea e la risonanza mediatica del corridore di El Paso, che effettivamente da un paio di stagioni non riesce a ritornare ai livelli di qualche tempo fa. La conferma è arrivata dal parere di una stella nascente della nostra atletica.

La Gazzetta dello Sport ha intervistato la promettente Kelly Doualla, velocista italiana classe 2009 che viene indicata come una vera campionessa in erba. Un talento puro che sta ottenendo grandi soddisfazioni nelle competizioni juniores, correndo sui 100 metri e sui 60 indoor.
La Doualla, nel parlare delle sue ispirazioni tra gli atleti già affermati, ha dimenticato totalmente Jacobs, facendo intendere di non considerarlo come un modello da seguire: “I velocisti che seguo di più sono Shelly-Ann Fraser, Sha’Carri Richardson, Tara Davis e, tra gli italiani, Filippo Tortu che ho incontrato qualche volta. Le Olimpiadi di Tokyo? Quasi nessun ricordo, ho visto Tamberi, ma poi mi sono addormentata…Jacobs l’ho visto dal vivo agli Europei di Roma: preferisco gli sprinter più aggressivi”.
Non proprio lusinghiere le parole della giovanissima nativa di Pavia riguardo alle qualità atletiche di Jacobs. Ora sta allo sprinter campione olimpico nel 2021 far ricredere sia la Doualla sia l’intero mondo dell’atletica. Ma prima dovrà essere certo di aver superato definitivamente le sue noie muscolari.










