La stellina della Juve incassa la sentenza dell’ex campione italiano: la strada per emergere come un grandissimo è ancora lunga…
20 anni e il peso del mondo, almeno di quello bianconero, sulle spalle. 20 anni e una maglia, che più pesante non si può, da portare come un fardello ma da vivere anche con l’orgoglio di chi sa di essere stato investito di grandi responsabilità, ma anche di tanta fiducia nelle sue straordinarie doti.

Non c’è quasi nulla di normale in Kenan Yildiz, forse a livello di talento puro la gemma più preziosa mai prodotta e uscita dallo straordinario laboratorio della Next Gen. La straordinarietà della sua classe fa da contraltare a chi, nella passata stagione, lo aveva etichettato già come un flop. Come un fumoso fantasista che avrebbe voluto diventare grande ma che ancora non sarebbe stato in grado di farlo.
Eppure, all’alba dello scorso anno calcistico, il turco aveva compiuto solo da pochi mesi 19 anni. E già portava il fardello di indossare la maglia numero 10 che fu di un certo Michel Platini prima, e di tale Alessandro Del Piero dopo.
Insomma, le aspettative sull’ex calciatore del Bayern Monaco sono davvero esagerate, se ne facciamo una questione di fretta nel volerlo vedere fare da subito la differenza come i mostri sacri appena citati. Ad ogni modo, Kenan è uno che si nutre di questi stimoli, che ha deciso di utilizzare come serbatoio per bruciare le tappe e convincere gli scettici.
Ci è praticamente riuscito con tutti, negli ultimi mesi, grazie ad un ottimo Mondiale per Club e ad una scintillante prima gara di campionato, ma a qualcuno tutto ciò non basta. La sentenza profetica è arrivata direttamente da un ex fenomeno del calcio italiano.
Cassano ‘stronca’ Yildiz: la scommessa è lanciata
Dai microfoni di ‘Viva el futbol’, nota trasmissione condotta da Lele Adani, il sempre verace Antonio Cassano ha parlato ancora una volta senza peli sulla lingua. Dopo aver intrapreso una sorta di battaglia personale contro Rafael Leao, l’ex talento di Bari Vecchia stavolta ha preso di mira il turco bianconero. Le sue parole suonano come una sorta di condanna rispetto al suo straordinario potenziale.

“Yildiz è buono, per carità, In Italia va bene… però poi, parliamoci chiaro, fino al gol che ha fatto David non è che stava facendo la differenza o si stava prendendo la squadra sulle spalle. È un giocatore che può arrivare ai numeri che dice Lele (Adani, ndr) ma è un calciatore in grado di trascinare la Juve fino a vette inesplorate e vincere come facevano Del Piero e Zidane o Nedved un periodo? Secondo me no“, ha esordito Fantantonio.
“Che Yildiz possa fare la differenza in Champions, in partita importanti o da dentro/fuori oppure essere un vero fattore aggiunto ad un certo livello io non lo vedo. Né adesso, né tra un po’ di anni. Io ieri vedevo il ragazzo ex River che gioca nel Real Madrid (Franco Mastantuono, ndr) che arriva, se ne sbatte i c******i, si mette la maglia e in un quarto d’ora mostra una qualità e uno status diverso. Non so se la Juve è giusto che riparta da lui per poter tentar di vincere. Per me è un grande punto interrogativo. Se poi mi sbaglio, sarò il primo a dirlo“, ha concluso Cassano.










