
Forti accuse in Europarlamento a Strasburgo durante la plenaria di martedì 8 luglio.
“European Media Freedom Act”: così si chiama la legge europea in vigore già dal maggio 2024, ma che attuerà gran parte delle norme solo il prossimo 8 di agosto. Si tratta di un regolamento che va ad ampliare i poteri della Commissione europea nel monitorare l’informazione nei media europei. Insieme al Digital Services Act, così l’UE dice che combatterà la “disinformazione” e “l’interferenza straniera”. L’obiettivo dichiarato del testo è quello di difendere l’indipendenza e la pluralità dei media e del giornalismo in Europa e di garantire finanziamenti stabili ai media del servizio pubblico. Ma non sono mancate le critiche. Il primo a obiettare durante la plenaria di martedì 8 luglio è stato il deputato belga Gerolf Annemans (Patrioti per l’Europa).
“Sentite le dichiarazioni di una ex UE”
L’accusa è molto dura nei confronti della Commissione: “Il Grande Fratello di George Orwell poteva essere anche una Grande Sorella? Ormai conosciamo la risposta: sì, certo!“, dice in Parlamento a Strasburgo. Il deputato fa riferimento alle incredibili dichiarazioni a POLITICO di Emily O’Reilly, mediatore dell’Unione Europea che ha lasciato l’incarico lo scorso febbraio. “O’Reilly – riporta POLITICO – ha affermato di non aver mai incontrato von der Leyen durante il suo mandato di 11 anni e di non essersi mai sentita ‘a suo agio’ con i ‘potenti consiglieri’ che siedono nel gabinetto della presidente della Commissione“. “La cultura viene sempre dall’alto“, ha detto l’ex UE al podcast della testata statunitense, spiegando che le informazioni vengono “trattenute per ragioni politiche e quella cultura viene dall’alto, allora sì, probabilmente sono la presidente (von der Leyen, ndr) e il suo gabinetto a stabilire la cultura“.
O’Reilly nell’intervista denuncia una mancata trasparenza della Commissione europea, che giovedì ha superato la mozione di sfiducia.
“Se il Parlamento comincia a interiorizzare l’idea di non poter esercitare un controllo adeguato sulla Commissione, la situazione non potrà che peggiorare“.
Il commento del deputato belga
“Sappiamo quindi – aggiunge Annemans – che c’è una Grande Sorella, circondata da ‘potenti consiglieri’, a capo di un’Europa che da tempo non è più cooperazione, ma un impero, un impero della Grande Sorella sul modello di Orwell“. Il deputato belga critica in particolar modo uno degli organi istituiti dalla legge: il Consiglio europeo per i servizi mediatici. Questo dovrebbe fornire pareri alla Commissione sui media europei. “Questo sarà al 100% il futuro Ministero della Verità“, sentenzia il deputato in aula. “Con definizioni poco chiare e poteri volti a neutralizzare l’opposizione. Concludo dicendo che l’Unione Europea sta degenerando in un regime totalitario. Che i nostri nipoti ci perdonino per aver permesso che ci sfuggisse di mano“.









