Le recenti rivolte scoppiate in diverse città della California, attribuite a gruppi di immigrati irregolari, stanno scuotendo il dibattito politico americano. E, secondo alcuni osservatori, stanno anche offrendo un’occasione d’oro a Donald Trump per rafforzare la propria posizione in vista delle prossime elezioni.
Daniele Capezzone sostiene in diretta che, al di là delle simpatie o antipatie personali verso l’ex presidente, in questo frangente “Trump ha ragione da vendere”. Le proteste, spesso degenerati in disordini e atti violenti, hanno visto intere aree urbane messe a ferro e fuoco, mentre le autorità locali avrebbero assunto atteggiamenti ambigui o addirittura solidali verso i rivoltosi.
Dichiarazioni
Particolarmente criticate le dichiarazioni della sindaca di Los Angeles, che ha espresso pubblicamente solidarietà alle comunità di immigrati, e quelle del governatore della California, paragonando le rivolte a festeggiamenti sportivi. “Paragonare le devastazioni urbane ai tifosi degli Eagles di Philadelphia è semplicemente surreale”, commenta Capezzone.
Trump dal canto suo ha reagito con fermezza, mobilitando la Guardia Nazionale e promettendo tolleranza zero. Una mossa che a quanto pare rafforza la sua immagine agli occhi dell’elettorato e mette in seria difficoltà i democratici. “L’immigrazione e la sicurezza sono da sempre il tallone d’Achille dell’amministrazione Biden-Harris, e ora ci ricascano”. Avrebbero potuto richiamarsi al principio federalista, rifiutando l’ingerenza del governo centrale. Ma, usandolo per giustificare i disordini, hanno finito “per compiere un autogol clamoroso”.
Il confronto si allarga anche all’Italia: si pensi alle dichiarazioni di attivisti come Luca Casarini, che ha evocato lo spettro della guerra civile in relazione alla crescita del trumpismo, e il coinvolgimento di Ilaria Salis nel dibattito via social. “Hanno appena perso un referendum sull’immigrazione e già ricominciano con gli stessi slogan”.