ITALIA, GRAVINA: FAI QUALCOSA – Dopo l’ennesima batosta, stavolta contro la Norvegia, e il caos legato all’esonero di Luciano Spalletti, la Nazionale italiana vive uno dei momenti più critici della sua storia recente. Con l’amichevole contro l’Estonia ormai alle porte, la Federazione prova a cambiare rotta, guardando al proprio passato per ricostruire un futuro credibile. Il nome in cima alla lista per la panchina azzurra è quello di Rino Gattuso, pronto a incontrare il presidente della FIGC Gabriele Gravina per un confronto diretto sul progetto tecnico.

Ma non si parla solo del nuovo commissario tecnico: è allo studio un restyling dell’intera struttura federale, con Gigi Buffon confermato nello staff e Leonardo Bonucci in vantaggio su Andrea Barzagli per un ruolo operativo. In parallelo, si lavora per coinvolgere Cesare Prandelli nella gestione dei vivai, per rilanciare il sistema di scouting giovanile. Tuttavia, mentre si delineano questi scenari, cresce il malcontento verso la figura di Gravina, indicato da molti come il principale artefice del declino del nostro calcio.

Italia, Raucci: “Gravina non si muove, difende solo la poltrona”

Nel corso della trasmissione Radio Radio Mattino – Sport e News, Stefano Raucci non ha usato mezzi termini: “Sono molto critico col presidente Gravina. Va avanti come se nulla fosse, come se fosse intoccabile”. Un’accusa diretta, che denuncia la passività del numero uno federale, incapace – secondo Raucci – di prendere decisioni strutturali: “Vuoi restare? Vuoi difendere la poltrona? Allora almeno fai qualcosa, Presidente”.

Il conduttore ha evidenziato come uno dei primi interventi dovrebbe essere la riduzione del numero di squadre in Serie A, soluzione che aiuterebbe a snellire un calendario diventato ingestibile: “Ogni volta che si deve recuperare una partita diventa un problema di Stato. Basterebbe solo questo per iniziare a sistemare qualcosa”. Ma il problema, a detta di Raucci, è più profondo: “Non mi pare che il mandato Gravina stia producendo cose importanti per il nostro calcio, anzi”.

Jacobelli: “Siamo sull’orchestrina del Titanic”

Alla critica frontale di Raucci ha fatto eco Xavier Jacobelli, che ha denunciato un clima di immobilismo totale attorno alla FIGC: “Hai notato il silenzio assordante delle componenti che hanno votato Gravina con il 98,7%? Nessuno dice una parola sulla crisi della Nazionale”. Un silenzio che, per Jacobelli, coinvolge anche i vertici della Lega Serie A, impegnati in “altri affari”, come l’organizzazione ‘stravagante’ di Milan-Como in Australia, ignorando del tutto la questione azzurra.

L’editorialista ha tracciato un parallelismo drammatico: “È una sorta di orchestrina del Titanic che continua a suonare mentre l’iceberg si avvicina”. L’iceberg, in questo caso, è la prospettiva sempre più concreta di mancare per la terza volta consecutiva la qualificazione al Mondiale: “Sarebbe un danno devastante, ma sembra che nessuno se ne accorga”.

Italia-Gravina: una crisi sistemica ignorata

Ormai è chiaro: quello italiano è un sistema bloccato, dove le responsabilità politiche e tecniche si intrecciano senza portare ad alcuna azione concreta. Il problema non è solo la scelta del nuovo CT, ma la mancanza di visione e coraggio da parte della governance federale.

Mentre si discute di nuovi ingressi nello staff e possibili “ristrutturazioni”, la Nazionale resta senza guida, i vivai restano un’incognita e le istituzioni del calcio tacciono. E così, a pochi mesi da Italia-Estonia (molto più vicina di quanto sembri), il timore è che – più che ripartire – si stia solo prendendo tempo. In attesa dell’ennesimo naufragio.