L’impresa dell’Inter contro il Barcellona è già leggenda. Una partita che ha travolto emozionalmente San Siro e milioni di appassionati in tutta Europa. Seconda finale di Champions League acciuffata in tre anni. L’obiettivo? Cambiare il finale rispetto a quello di Istanbul.
Un’Inter Immensa: una notte già nella storia
Xavier Jacobelli non usa mezzi termini ai microfoni di Radio Radio Mattino Sport e News: “L’aggettivo più appropriato è immensa per quest’Inter, che ha esaltato se stessa e ha onorato il calcio italiano con una partita indimenticabile”. Il cronista sottolinea il valore della vittoria non solo per l’avversario abbattuto, ma per l’eroismo dei protagonisti: “Lautaro Martinez, dato per infortunato, ha segnato, ha lottato, ha dato tutto. Acerbi, 37 anni e due tumori sconfitti, ha segnato al 93’ dimostrando cosa significhi non arrendersi mai”. Un’impresa d’altri tempi, “già consegnata da stanotte alla storia della Champions League e del calcio internazionale”.
L’urlo di San Siro e la forza collettiva
Jacobelli va oltre la cronaca per leggere l’anima della serata: “Quell’urlo che ha rimbombato a San Siro è stato l’urlo dei 75 mila e di milioni di appassionati di calcio, indipendentemente dalla loro fede”. È in queste notti, suggerisce, che il calcio rivela la sua grandezza universale, travalicando i colori. La forza dell’Inter non è stata solo tecnica ma profondamente emotiva, capace di coinvolgere anche chi non tifa nerazzurro. Jacobelli elenca i tanti protagonisti, da Frattesi a Çalhanoğlu, ma anche i momenti di tensione e ingiustizia, come il gesto antisportivo di Martínez non sanzionato: “Uno sputo non visto né dall’arbitro né dal VAR, altrimenti il catalano sarebbe stato espulso”.
Simone Inzaghi, il costruttore di un capolavoro
Non è mancata una riflessione sul tecnico Simone Inzaghi, spesso criticato, ma oggi saldamente al centro del trionfo. “È la dimostrazione di quanto le critiche possano essere superficiali, se non si tiene conto del lavoro di un allenatore”, afferma Jacobelli, ricordando come Inzaghi abbia eguagliato Elenio Herrera, portando l’Inter a due finali di Champions e al secondo scudetto della stella. Ma c’è di più: “Sta contribuendo al risanamento dei conti dell’Inter. Solo la qualificazione alla finale vale 18,5 milioni di bonus UEFA”. Un successo sportivo e manageriale, suggellato da un record d’incassi: “14 milioni ieri sera a San Siro, record per una partita disputata in Italia”. E a chi, appena una settimana fa, parlava di stagione fallimentare in caso di eliminazione, Jacobelli manda un messaggio secco: “Credo possano astenersi da qualunque altro commento”.