Ingannare la mente non è mai stato così piacevole. Chef Riccardo Di Giacinto ha trasformato il pasto in una performance sensoriale: nulla è mai come sembra, ogni piatto invita il cliente a scoprire, sorprendersi e giocare con percezioni e aspettative.
Entrare da All’Oro non significa semplicemente varcare la soglia di un ristorante stellato: è accettare l’invito a un gioco sottile e raffinato, dove ogni portata inganna i sensi con eleganza e il gusto della tradizione si traveste di nuove forme. Riccardo Di Giacinto, anima creativa di questo angolo di Roma, ha fatto della reinterpretazione ludica della cucina italiana il suo tratto distintivo. Il suo menù non si limita a offrire sapori autentici, ma costruisce un percorso sensoriale dove il cliente è continuamente sorpreso, sedotto e divertito.
IL RISTORANTE
A due passi da Piazza del Popolo, sorge il The H’All Tailor Suite, il primo boutique hotel tailor made a 5 stelle. I proprietari, Riccardo Di Giacinto e sua moglie Ramona Anello, volevano creare una casa per All’Oro dove l’ospitalità fosse messa in prima linea. Come affermano: “Il The H’All nasce proprio per essere la casa di All’Oro, un luogo dove trasmettere il nostro concetto di accoglienza in ogni singolo dettaglio.”
La sala è uno dei punti centrali dell’esperienza: due ambienti, due anime differenti. La sala principale, moderna ed elegante, si distingue per l’uso di marmi, ottoni, poltrone raffinate e un’atmosfera romantica, resa ancora più calda da un sapiente gioco di luci. La seconda sala, più intima e riservata, è perfetta per cene private ed eventi speciali.
LA MISSION
Per Riccardo, il cliente è sempre al centro: da All’Oro ci si sente coccolati da grandi professionisti. L’obiettivo della coppia è semplice e ambizioso: rendere ogni serata memorabile. E ci riescono, innanzitutto, attraverso l’empatia che il personale riesce a creare con gli ospiti, e poi attraverso un’esperienza che, pur in un ambiente raffinato, riesce a essere leggera, divertente e sorprendente. Il servizio è interattivo: molte portate vengono completate davanti al cliente, rendendo ogni momento ancora più coinvolgente.
Se stupire è ormai pratica diffusa nell’alta ristorazione, da All’Oro il vero obiettivo è emozionare.
La proposta gastronomica offre sia un menù à la carte sia quattro percorsi degustazione: All’Origine–un viaggio attraverso i piatti classici (140 euro), il vostro All’Oro– menù a scelta (115 euro), l’Oro di All’oro-nove portate selezionate dallo chef (180 euro), All’Erbiv’Oro- la versione vegetariana(98 euro).
I PIATTI
Ogni degustazione si apre con uno dei momenti più ludici della serata: l’aperitivo di All’Oro. Una serie di piccoli assaggi creativi e gustosi: Cannolo con parmigiana di melanzane, Pasta fritta al dente, Savarin all’amatriciana (biscotto di pomodoro con crema di parmigiano e guanciale), Mini “mela” rossa lucida ripiena di porchetta e senape, “Cucciolone” di acciughe e burro, Iconica panzanella liquida, Mini tacos, Versioni salate del maritozzo romano.
Si prosegue con il primo antipasto: un finto “tiramisù” di patate e baccalà con lardo di Cinta Senese, servito in una tazza da tè, continuando a ingannare la vista e deliziare il palato.
Segue il Riassunto di carbonara: un guscio d’uovo che racchiude tutta l’essenza del celebre piatto romano. Ad ogni boccone, un’esplosione di sapore che avvolge il palato.
Il viaggio continua con i ravioli di mascarpone con ragù d’anatra e riduzione di vino rosso: un equilibrio perfetto tra la grassezza del mascarpone e l’intensità del ragù, magistralmente bilanciati dalla nota acidula del vino.
I cappelletti in brodo asciutto con parmigiano, zafferano e limone vengono serviti con un cucchiaio bucato, una provocazione dello chef: il brodo è racchiuso all’interno della pasta e si sprigiona in bocca, regalando un’esplosione di sapori a ogni morso.
Tra i secondi spicca il Rocher di coda alla vaccinara con gelée di sedano, un inno alla romanità: un finto cioccolatino che nasconde un’anima intensa e tradizionale, completato da una spolverata di cacao.
Il dolce è affidato al Tiramisù di All’Oro: un cuore morbido di mascarpone e pan di Spagna imbevuto di caffè, avvolto da una croccante semisfera di meringa.
La serata si conclude con la piccola pasticceria, un ultimo momento di gioco e golosità: marshmallow al caffè, “Pigna Colada” liquida ananas, cannella e banana; gelatine al mandarino e pepe rosa; finto arachide salato ai due cioccolati e “Curryon”, un cremoso e croccante al curry.






SECONDO ME
Ogni piatto è una sfida, un invito a lasciarsi andare: qui gusto, sensi e gioco si intrecciano in un equilibrio perfetto, trasformando la cena in un viaggio di continue scoperte. Alla base di tutto c’è un profondo rispetto per la tradizione, smontata e ricomposta come in un puzzle: riconoscibile nel sapore, sorprendente nella forma. Un omaggio alla memoria culinaria italiana, reinterpretata con intelligenza e leggerezza.
Da All’Oro non si mangia soltanto: si gioca, si esplora, si sogna. E, cosa ancora più rara, ci si lascia felicemente ingannare. Perché il vero valore di un’esperienza non è solo viverla, ma portarla con sé, per sempre.
Il presente articolo non è frutto di alcuna collaborazione sponsorizzata, le considerazioni espresse sono opinioni personali.