Non solo Trump impone dazi sciagurati all’Europa, ma le chiede pure di non dialogare con la Cina

E adesso Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, vuole che i partner dell’America, questa è l’espressione impiegata, limitino i loro affari con la Cina di Xi Jinping.

Si tratta di una posizione che cristallizza perfettamente la postura imperialistica e arrogante della civiltà del hamburger, la quale civiltà del hamburger vuole imporre a tutti i propri partner o, come meglio sarebbe dire, le proprie colonie, l’atteggiamento da assumere rispetto alla Cina, un atteggiamento di ostilità, un atteggiamento di dialogo interrotto.

Il rischio di un conflitto con Pechino

Dunque, non solo Trump impone dazi sciagurati all’Europa, ma le chiede pure di non dialogare e di non aprirsi commercialmente alla Cina. Cina che, lo ricordiamo, rappresenta il principale nemico della civiltà del dollaro ora e anche sul lungo periodo, tant’è che, come abbiamo più volte evidenziato, in futuro si potrebbe anche giungere a un conflitto diretto con Pechino. Quella di Washington è la voce del padrone che si fa sentire chiara e forte, dettando imperiosamente la linea alle colonie.

Molti probabilmente ancora non l’hanno capito e anzi, a dire il vero, mi capita spesso di sentire che vanno ripetendo che con i dazi Trump vuole aiutare le classi lavoratrici americane. Una tesi surreale e, permettetemi di dire, anche demenziale, se si considera che Donald Trump, alla stregua dell’arcobalenico e vegliardo Joe Biden, non ha mai tutelato gli interessi delle classi lavoratrici. Anzi, si è opposto fermamente all’idea stessa della sanità pubblica e, di più, ha favorito i padroni di Wall Street, anzi, di War Street.

L’incontro tra Sanchez e Jinping

Giusto per rinfrescare la memoria, nel 2017 Donald Trump deregolamentò la finanza a beneficio dei Banksters apatridi. Intanto, mentre Trump prova goffamente a fare la voce grossa e a imporre la sua linea scellerata all’Europa, il Premier spagnolo Sanchez ha incontrato Xi Jinping. Forse, come si dice, non tutto il male viene per nuocere.

La situazione presente potrebbe, forse e auspicabilmente, costituire un buono spunto per favorire se non altro la consapevolezza presso gli europei dell’esigenza di spezzare il prima possibile ogni nesso con la civiltà del dollaro e con il suo nefasto imperialismo. Lo scopriremo presto, intanto la situazione sembra davvero degenerare di giorno in giorno. Mentre questo accade, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio Italiano, vola da Donald Trump per provare a negoziare sui dazi e soprattutto per provare a farli revocare da Trump.

Lo fa ponendo sulla bilancia come contropartita 8 miliardi di armi da dare a Washington per risolvere la questione dell’Ucraina.
Insomma, la situazione, come non mi stanco di dire, è tragica senza riuscire ad essere seria.

Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro