Nella giornata di lunedì 28 aprile, nella penisola iberica è andato in scena un blackout energetico di portata storica. Svariati i disagi per la popolazione, rimasta per ore senza energia elettrica.

Spagna e Portogallo sono stati colpiti da un blackout energetico che ha letteralmente “spento” i Paesi. Fuori servizio qualsiasi cosa funzioni con l’energia elettrica. Dalle 12.30 i trasporti sono andati in tilt, bloccando i viaggiatori. Gli ospedali hanno dovuto utilizzare generatori, le attività economiche si sono quasi fermate, così come tutte le attività quotidiane. Le cause sono inizialmente sconosciute. Gli addetti ai lavori spiegano poi che due “eventi” avrebbero portato il sistema elettrico tra Spagna e Francia a disconnettersi, forse per una “perdita di generazione”. L’origine è ancora meno chiara. Si è parlato di attacchi informatici (non confermati), di insolite attività dell’atmosfera o anche di una “sovrapproduzione di energia elettrica rinnovabile”. Intanto il premier Sanchez annuncia una commissione d’inchiesta sul perché milioni di cittadini siano rimasti senza corrente, al buio e senza servizi essenziali. Lo stop a un particolare settore ha alimentato dubbi e controversie.
I pagamenti durante un’emergenza
Sui social si riscontrano video, specialmente a Porto, in Portogallo, di lunghe code di persone desiderose di prelevare denaro contante all’unico bancomat funzionante. Altrettanto estese sono state le file nei supermercati, che nel bel mezzo della loro attività si sono ritrovati senza POS funzionante. Così chi non aveva contanti in tasca non ha potuto fare la spesa. La crisi è stata risolta, con i Paesi che hanno ripristinato quasi del tutto la rete elettrica. Ma l’evento solleva nuove perplessità sulla completa transizione dal denaro contante a quello digitale.
Ne abbiamo parlato in diretta con Antonio Maria Rinaldi, ex europarlamentare ed economista.