Come prevedibile, tutto sta procedendo secondo copione. Si usa dire “come da copione” per indicare qualcosa che accade in modo del tutto prevedibile, e in effetti così è stato nei giorni scorsi.
Cecilia Sala è stata ospite su La9, nel salotto televisivo di Fabio Fazio, noto soprattutto per il suo proverbiale pluralismo di vedute. Lo avevamo detto fin dall’inizio, e in effetti non era una previsione particolarmente difficile da fare.
La previsione, ovvero, che Cecilia Sala sarebbe stata liberata in tempi rapidi – come effettivamente è accaduto, e di ciò non possiamo che essere felicissimi – e che subito dopo sarebbe partita la grande macchina della propaganda mediatica e televisiva. Tutto come da copione, appunto. E adesso, per settimane, se non per mesi, vedremo Cecilia Sala ovunque, a tutte le ore.
Sua madre, in un’intervista, l’aveva definita “un’eccellenza”. E così ora la vedremo pontificare sulla missione civilizzatrice dell’Occidente, o meglio, dell’Occidente liberal-atlantista, e sull’esigenza di “riconvertire” l’Iran ribelle alle logiche del nichilismo liberal-progressista. In altri termini, si tratta di piegarlo, con le buone o con le cattive, alla logica dell’americanizzazione del mondo. Come sempre accade, nella trasmissione di Fabio Fazio non c’è stato alcun contraddittorio, permettendo così alla propaganda liberal-atlantista di procedere indisturbata, plasmando l’immaginario collettivo secondo i dettami dell’ordine mondiale dominante.
Notiamo, tra l’altro, che nella stessa puntata era presente anche Bergoglio, ormai ospite fisso di Fabio Fazio, che ancora una volta ha mostrato più interesse per le questioni mondane che per quelle dell’eterno. Insomma, come si suol dire, la macchina della propaganda non si ferma mai e continua a sostenere ideologicamente gli equilibri egemonici. Cecilia Sala e Bergoglio, gli ospiti speciali della puntata, hanno confermato ancora una volta la nostra tesi: la televisione, e il programma di Fabio Fazio in particolare, non si limita a informare, ma piuttosto prescrive un ordine ideologico al quale adattarsi.
L’ordine dell’occidentalizzazione del mondo, l’ordine del liberal-progressismo. Non va trascurato che Bergoglio, durante il suo intervento, non ha affrontato questioni legate all’eterno o al sacro, come del resto fa abitualmente. Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo: Bergoglio promuove l’evaporazione del cristianesimo, desiderata dalla civiltà nichilista della tecnica. Un’evaporazione alla quale Benedetto XVI aveva cercato di opporsi eroicamente, ma che Bergoglio invece facilita, risultando così particolarmente gradito ai sostenitori del pensiero unico, politicamente e mediaticamente corretto.
Nel suo intervento, Bergoglio ha inoltre affermato che gli italiani non fanno figli e che, di conseguenza, devono aprire le porte ai migranti. Non ha detto, badate bene, che gli italiani non fanno figli e che per questo sarebbe necessario introdurre politiche a sostegno di madri, padri e della natalità in generale. Nulla di tutto ciò. Ha semplicemente dichiarato che bisogna aprire porti e portoni per far entrare i migranti.
Questa posizione, come è noto, rispecchia quella del capitale, che cerca manodopera a basso costo da sfruttare, con l’obiettivo di ridurre i costi della forza lavoro in generale e, alla fine, alimentare conflitti orizzontali tra autoctoni e migranti. Ancora una volta, con Bergoglio, il pensiero unico politicamente corretto diventa anche teologicamente corretto.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro