Com’è stata gestita la pandemia? In attesa della agognata Commissione Covid, la scienza fa comunque passi avanti, oltre a un bilancio che, per chi ha preso le decisioni, non è esattamente roseo né racconta di “sforzi straordinari in un momento difficilissimo”.
I due anni del Covid sono costati morti e danneggiati che però, nella foga di dimenticare in fretta, non possono non tornare a smuovere le coscienze di tutti.
Tanti sono ancora i punti oscuri, molto c’è ancora da indagare per due motivi: amor di verità, ma soprattutto avere una linea guida di ciò che non bisognerà fare più in casi simili.
Se dunque i lavori per la commissione italiana vanno a rilento, venerdì 19 aprile a Monte Citorio, in una conferenza organizzata dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente, medici e ricercatori provenienti da 5 continenti hanno riferito sul modo in cui i loro paesi hanno (o meno) contenuto la situazione sanitaria e con quali modi avrebbero dovuto.

Dott. Alberto Donzelli, Presidente della Fondazione Allineare Sanità e Salute

Il convegno tenutosi a Montecitorio ha riunito scienziati ed esperti illustri da tutto il mondo. E l’ha fatto grazie al suo organizzatore: il dott. Alberto Donzelli, che più volte ha portato negli ambienti istituzionali temi delicati come il Covid e le sue conseguenze.
Anche in questa occasione non si è riservato di intervenire e di esporre dati e informazioni fondamentali per comprendere le cure proposte e promesse. In particolare, nel suo intervento il dott. Donzelli spiega come l’efficacia vaccinale sarebbe in realtà involuta progressivamente nel tempo, aumentando addirittura il rischio di infezione a ogni dose fatta. Qui la prima parte del video del suo discorso all’evento del CSMI.

Ciò che si è evinto in alcuni casi è a dir poco sconcertante, come nella situazione della Nuova Zelanda.
(Continua)

Liz Gunn, Avvocato e giornalista, leader del New Zealand Loyal Party

L’eccesso di mortalità in Nuova Zelanda ai tempi del Covid suscita un dato interessante anche per i dettagli con cui è stato pubblicato direttamente dal governo.
In particolare, sulla correlazione tra alcune morti e il vaccino pure reso obbligatorio in Nuova Zelanda, “nessuno nel mondo ha pensato di fare le correlazioni con le date in cui sono stati iniettati”. A parlare è Liz Gunn, avvocato e giornalista, leader del partito NZLP nato nel 2023 tra i cui capisaldi c’è la ricerca della verità su quanto accaduto sui sieri.
Con l’aiuto di alcuni statistici si è potuto fare un raffronto tra alcuni decessi in seguito a un open day vaccinale a Invercargill, la data di decesso di alcuni partecipanti e la probabilità statistica che questo potesse accadere (com’è accaduto) entro sei mesi dalla vaccinazione.
Ovviamente diversi governi e media utilizzano il fatto che non tutti (per fortuna) muoiano e non tutti lo facciano nello stesso momento, mascherando il decesso come un caso. Poi però c’è la probabilità statistica: “Statisticamente, perché quelle 51 persone morissero per caso, il vaccinatore avrebbe dovuto inoculare 24 ore al giorno per 38 anni“. Difficile – se non impossibile – parlare di casualità.

Prof. Masanori Fukushima, professore emerito della Università di Kyoto, direttore del Translational Research Center for Medical Innovation e della Foundation for Biomedical Research and Innovation

Uno degli ospiti internazionali è stato Masanori Fukushima, Professore Emerito dell’Università di Kyoto, ricercatore ed autore di ben 290 pubblicazioni scientifiche. Fukushima fa attualmente ricerca per la comprensione delle reazioni avverse del vaccino a mRNA sulla popolazione giapponese. Dopo la pandemia, il Professore ha reso pubblico una ricerca riguardante l’aumento del tasso di mortalità per tumore, in base all’età, registrato in Giappone. In particolare su come hanno inciso i vaccini ad mRNA sulla mortalità per tumore e quale tipo di cancro ha registrato un aumento significativo.

In Giappone la maggior parte della popolazione è stata vaccinata con i vaccini Pfizer e Moderna e il 70 % con tre dosi. Dal 2021 il vaccino è stato somministrato prima agli operatori sanitari e poi agli anziani. “Il vaccino è stato somministrato per altre quattro, cinque, sei e sette volte”.
Il disastro senza precedenti sull’aumento della mortalità per cancro e relativa correlazione è stata spiegata dal professore in conferenza (video)

Claudio Borghi, Senatore

E’ un evento, quello organizzato dal CSMI, che in aule istituzionali si vede decisamente poche volte.
Come dice il senatore Claudio Borghi, “una cosa che mi ha colpito è che sul lato opposto di questa strada per molto tempo non erano state discusse le cose importanti. Erano nascoste, segrete”. A volte basta cambiare scenario per trovare tutt’altra situazione, soprattutto se c’entra qualcosa il Covid con tutte le sue conseguenze.
Soprattutto se a Maggio ci sarà quel voto decisivo sul trattato OMS, che porrebbe la Sanità di molti Stati europei e del mondo sotto l’amministrazione di Tedros.
Qui l’intervento di Claudio Borghi.

Documenti e fonti