Borgonovo tuona sull’allarme “patriarcato” ▷ “Ma quale potere dei maschi? Potere di élite!”

Patriarcato e basta: guai a parlar d’altro.
Il tragico caso di Giulia Cecchettin ha scatenato le emozioni, le paure degli italiani.
Questi, riversandosi sui social, hanno però fornito una spiegazione forse troppo semplice e veloce ad un problema così radicato e complesso quale è il femminicidio. Tuttavia anche personaggi come Lilli Gruber hanno sbandierato la tesi del patriarcato come ipotetica causa scatenante dei femminicidi in Itaia. E se l’è presa con la premier Giorgia Meloni. A Otto e Mezzo ha definito il Presidente del Consiglio “un’espressione della cultura patriarcale“. Motivo per cui la risposta è prontamente arrivata. “Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo“. E in allegato una foto di famiglia composta da sole donne per far intendere che di “cultura patriarcale”, almeno in famiglia Meloni, sembra essercene poca.

La tesi del patriarcato e dell’uomo maschio come principale colpevole delle tragedie a cui purtroppo assistiamo tiene botta però sempre di più. Anche La Stampa ne fa un commento. L’avvertimento è: “I maschi si arrendano, il loro potere è finito“.
Basta questo per far scatenare una reazione nel vicedirettore de La Verità, Francesco Borgonovo.

Quando vedo queste cose mi viene da mettermi le mani ai capelli: ma di che cavolo state parlando? Il potere di chi?
Dei maschi? Ma non sono i maschi che comandano! Ci sono un sacco di maschi che sono sottomessi al potere: sono la stragrande maggioranza. Comandano, se volete, pochi uomini e poche donne che fanno parte di una piccola élite.
Sono loro che comandano, non i maschi: è questa élite che comanda
!“.