Nobel oscuri: quando fu premiata una cura poi abolita ▷ “Tra le pagine più nere della storia medica”

“Lobotomizzato”, voce del verbo “lobotomizzare”, proveniente a sua volta da una pratica medica che ne rifletteva il significato ironico che diamo oggi al termine derivante. Se oggi infatti un lobotomizzato riflette qualcuno reso inerme, lo stesso faceva la lobotomia, un intervento eseguito direttamente al cervello che prometteva una cura a diverse problematiche quali ad esempio la depressione, schizofrenia e alzheimer. Una pratica da molti definita come un’operazione barbara, poi infatti abolita per i suoi effetti collaterali e danni ai propri pazienti.
E qui entra in gioco il premio Nobel, tema di recentissima caratura. Colui che la scoprì, il portoghese Antonio Moniz, lo vinse nel 1949, scrivendo così una pagina non troppo felice del premio svedese, che fu così dato a una delle pagine più oscure della storia medica.

Qualcosa di una crudeltà assoluta ha preso il Nobel – precisa Fabio Durantipoi ovviamente la scienza, quella vera, ha scoperto che era una cosa tremenda ed è stata cancellata“. La domanda è: “Stiamo rivedendo lo stesso scenario?

Penso proprio di sì” – risponde la giornalista Tiziana Alterio.
Il riferimento è quello della pandemia di Covid, che recentemente ha visto “conferma”, secondo i più, dell’efficacia dei vaccini nel premio Nobel 2023, assegnato a chi ha contribuito per lo sviluppo dei vaccini a mRNA.
I Nobel sono davvero un’emanazione del potere. I due scienziati hanno vinto, guarda caso proprio in questo periodo, il Nobel per la medicina perché dovevano accreditare queste nuove scoperte sui vaccini a mRNA. E quindi avevano bisogno di dare forza a questa parte della scienza che è diventata un dogma“.