Istituito il Green Pass mondiale: di che si tratta? ▷ “È diverso dalla pandemia, ed è preoccupante”

Caro Green Pass: ma non dovevamo non vederci più?
Ebbene sì, la certificazione verde che ha bloccato il Paese per il periodo dell’era Covid tornerà. Stavolta più in grande.
Lo riporta anche il Corriere della Sera: la Commissione Europea e l’ONU hanno appena firmato un accordo sul prossimo utilizzo di un Green Pass mondiale ed universale. Il sistema introdotto nel maggio 2021 per il Covid non sembra poter avere riposo.
L’Europa lo ripesca, e stavolta lo fa per istituire un sistema che “contribuirà a facilitare la mobilità e la sicurezza delle persone” per quelle future pandemie tanto preannunciate per esempio dal direttore generale ONU.
Peccato che “si diceva così anche nel 2021“, precisa Maddalena Loy, giornalista de La Verità.

E’ esattamente lo stesso modo con il quale è stato presentato il Green Pass precedente.
Quale sarebbe il rischio che corriamo in questo momento? Il primo obiettivo e il secondo sono gli stessi.
L’unica differenza tra i due Green Pass è che la pandemia, l’emergenza di allora, consentì agli stati membri di estenderla in senso vincolante e restrittivo. Siccome all’epoca c’era un’emergenza sanitaria, si disse di usare il Green Pass non solo per far circolare le persone, ma anche per farle vaccinare o farle sottoporre a un trattamento sanitario, visto che ‘c’è un’emergenza sanitaria pandemica
‘”.

Ora però la pandemia è finita.
Il 5 maggio di quest’anno Tedros Ghebreyesus, direttore ONU, ha annunciato ufficialmente la conclusione della pandemia, ma senza riservarsi di profetizzarne altre. “Deve restare l’idea della potenziale minaccia di altre pandemie“.
Il fatto che ora non ci sia una pandemia – continua Loy – fa sì che l’applicazione di questo Green Pass globale non sia estesa per il momento in senso vincolante e restrittivo, come era successo 2 anni fa. Ma se per caso dovesse arrivare un’altra emergenza, mi sembra di capire, e penso che sia chiarissimo, che i meccanismi restrittivi saranno esattamente gli stessi.
Quello che preoccupa è che non c’è un quadro giuridico che garantisca alla gente la libera circolazione: questo spaventa.
Ed è tutto limpido, chiaro, documentato e sotto gli occhi di tutti“.

Ascolta l’intervento integrale a “Lavori in Corso”.