Turchia, Erdogan al ballottaggio sposta gli equilibri ▷ Piccardo: “Zelensky ha umiliato il Papa”

In Turchia il clima è incandescente, il 14 maggi si sono tenute le elezioni nazionali e con grande sorpresa il Presidente uscente Recep Tayyip Erdogan non ha superato il 50% delle preferenze, finendo così al ballottaggio con il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu. Una situazione anomala viste le ultime tornate elettorali in Turchia, ma non così inaspettata, come segnala il direttore de “La Luce” Davide Piccardo: “C’è chi si è stupito del fatto che si sia arrivati al ballottaggio. Ovviamente anche qui ci sono grandi campagne sul fatto che Erdogan è brutto, cattivo e quini è meglio l’altro e bisogna assolutamente fare in modo che il Sultano perda il potere. C’è da rilevare un dato sulla questione democratica, per queste elezioni la partecipazione è stata del 90%, quindi un dato che noi in Italia possiamo solo sognare“.

La differenza con la situazione italiana, confermata dalle ultime municipali è netta, sottolinea Piccardo: “Un popolo è stato derubato della propria sovranità, e nel momento che se n’è reso conto boicotta il processo elettorale, invece in Turchia il 90% dei cittadini va a votare. Significa che comunque hanno la percezione, giusta o sbagliata, che comunque le loro decisioni contino qualcosa. E questo secondo me è qualcosa da cui noi dovremmo dovremmo trarre una lezione più che dare dei giudizi. L’altra cosa da sottolineare è che Erdogan con la sua discesa in campo in Turchia ha sostanzialmente affrancato la Turchia moderna dal giogo della dittatura militare, perché fino al consolidamento di questo nuovo assetto politico, la Turchia era in sostanza un Paese in mano a militari, con una democrazia fortemente sotto tutela e quindi con ripetuti colpi di Stato.

In chiave mondiale queste elezioni, secondo Piccardo, sono strettamente legati a quanto sta avvenendo in Ucraina: “Non è che la Turchia stia lucrando sulla guerra. Anche la Turchia ha come interesse principale quello della pace nella regione e della stabilità. E si è posta come mediatrice tra i due contendenti, così come ha fatto il Papa. E però abbiamo visto che Zelensky ha praticamente in un certo senso ha umiliato anche il Papa nella sua proposta di essere mediatore“.