I documenti scottanti che hanno chiuso Non è l’Arena di Giletti: se è stata censura li sveli in Rai

Voglio tornare sulla questione che riguarda la chiusura del programma di Massimo Giletti Non è l’Arena, in questa questione mi sono reso conto che non esiste una via di mezzo. Sulle scuse che stanno trovando per giustificare questa chiusura da una parte c’è la più grave delle motivazioni, la più grave delle accuse. Si parla di censura della trasmissione perché Giletti voleva mostrare una fotografia che avrebbe dimostrato i legami tra la mafia e la politica negli anni delle stragi. Si dice addirittura che quella fotografia avrebbe costretto a riscrivere la storia del periodo stragista. Ora, a parte che a mio avviso quella storia vada riscritta indipendentemente dal contenuto della fotografia di Giletti, perché con gli anni è stato dimostrato che hanno totalmente confuso quelli che sono stati dei meri esecutori con quelli che invece sono stati i mandanti. Oggi si parla di mandanti delle stragi, facendo invece il nome degli esecutori, ossia la mafia o in alcuni casi le Brigate Rosse. I mandanti sappiamo benissimo che sono oltre oceano. I documenti de secretati ormai lo dimostrano, eppure quella storia non è stata mai riscritta.

Però questa è un’accusa fortissima. Censurare un programma, mandare via un presentatore, perché voleva dimostrare i legami tra politica e mafia è di una gravità inaudita. Dall’altra parte invece c’è la più stupida, la più banale anche, permettetemi di dire, delle motivazioni, ossia semplicemente un programma che non aveva più abbastanza share. Si dice che perdesse 150.000€ per ogni puntata perché non veniva più apprezzato e seguito dai telespettatori. Il che, permettetemi di dire, non sarebbe impossibile, perché se da una parte abbiamo visto Giletti fare dei servizi molto importanti su alcune questioni, su altre lo abbiamo visto completamente appiattito su quella che è la propaganda, su quello che è il pensiero unico dominante. Senza contraddittorio lo abbiamo visto o per esempio per la questione dei vaccini, il modo in cui ha trattato gli scettici, additandoli semplicemente come novax e spesso provando a ridicolizzarli con i suoi ospiti in studio. Lo abbiamo visto con la questione della guerra e chi meglio del sottoscritto può dirvelo? Invitato in quella trasmissione, non in qualità di giornalista d’inchiesta, di autore dell’inchiesta, perché il conflitto è nato, ma come pro Putin e novax. Abbiamo visto che per mesi ha ospitato in trasmissione soltanto giornalisti ucraini, mai una persona che provava a fornire un contraddittorio alla sua versione sulla guerra in Ucraina, versione che veniva imposta tutte le domeniche nella trasmissione di Giletti.

Quindi non è assolutamente peregrina l’idea che il pubblico si sia stancato di quella trasmissione o comunque non abbia accettato il modo in cui Giletti abbia trattato dei temi fondamentali come la guerra e come l’emergenza sanitaria. Però è fondamentale, importantissimo e noi lo dobbiamo pretendere che venga fuori la verità. Quindi si tratta di qualcosa di gravissimo, come sospendere, censurare un programma che vuole dimostrare dei legami tra politica e mafia o semplicemente stiamo montando un caso su una questione che riguarda semplicemente dei dati di ascolto. Giletti sta cavalcando questa questione della censura per interessi personali, per non ammettere semplicemente che quel programma non andava più. Allora propongo a Giletti, a chi di dovere, se davvero la trasmissione è stata chiusa per delle notizie che Giletti voleva dare, lo faccia in Rai e gli venga data la possibilità di farlo sulla tv di Stato, sulla tv pagata dagli italiani, dato che sono gli italiani che meritano di sapere la verità.

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