Un articolo del quotidiano La Verità attribuisce l’estinzione sempre più palese del cristianesimo, soprattutto in Francia, all’Islam e alle sue infiltrazioni in Occidente. Questa la tesi propugnata nell’articolo apparso sulla Verità in data 25 dicembre 2022. Ora questa tesi gode di una certa fortuna e si trova già peraltro esplicitamente formulata nei testi di Oriana Fallaci. E la tesi secondo cui se il cristianesimo sta letteralmente sparendo, ciò dipende da un’aggressione esterna, segnatamente quella condotta dall’Islam. Io non condivido questa tesi e subito chiarirò, perché ritengo che sia profondamente fuorviante. È vero, il cristianesimo sta evaporando, sta letteralmente arretrando quasi fino a sparire, e in Francia lo si evince limpidamente ben più che in Italia. In ogni caso, se ciò sta avvenendo, e su questo credo che siamo d’accordo, ritengo sbagliato dire che dipenda dall’Islam.

Al contrario, mi pare che questa evaporazione del cristianesimo, o se preferite questa scristianizzazione sempre più palese dell’Europa, dipenda da motivi endogeni, sostanzialmente dall’avanzata di quella civiltà della tecnica e dal suo nichilismo di accompagnamento che non solo non ha più bisogno di trovare un accordo con il fenomeno religioso, come è stata per larga parte della modernità, ma che di più deve liquidare tout court il fenomeno religioso. Detto altrimenti, se il potere del capitalismo nella modernità aveva cercato accordi di varia natura con il potere, ora producendo forme di adattamento reciproco come i Patti Lateranensi, ora forme di riconoscimento vicendevole, dagli anni 60 in poi, con l’avvento del capitalismo neo edonista di libero consumo permissivo, non è più necessario per il capitalismo, come ben rilevò Pasolini, trovare un accordo e un compromesso con la religione. Al contrario, il neo potere del capitalismo di consumo deve liquidare tutto genere la religione in quanto tale, dacché la religione un fenomeno di disturbo, di impedimento per la forma merce che deve occupare ogni spazio del reale, del simbolico.

Se tutto deve essere merce, nulla può rimanere sacro. Ed è per questo che il Capitale odia oggi la religione cristiana e produce l’evaporazione del cristianesimo. L’islam stesso, in quanto religione della trascendenza, ove sia presente (penso alle aree del mondo in cui è religione dominante) viene dichiarato illegittimo dal capitalismo che non per caso conduce vere e proprie crociate contro l’Islam per il mondo, identificandolo in maniera automatica con il terrorismo. Eppure, è evidente in Europa la civiltà dei mercati finge di valorizzare l’Islam, ma non lo fa perché ami l’Islam in quanto tale. Al contrario, lo fa semplicemente per cristianizzare al meglio l’Europa. Detto altrimenti, la civiltà dei mercati finge di valorizzare l’Islam in Europa semplicemente per cristianizzare l’Europa stessa.

Ma l’obiettivo ultimo per la religione dei mercati e del capitale è quello di eliminare l’Islam e il cristianesimo in quanto religioni della trascendenza, in quanto religioni non omologate. Anzi, possiamo dire, credo, senza tema di smentita, che mentre la religione cristiana è già in larga parte evaporata, quella islamica è quella che per ora sta opponendo più resistenza al nulla della civiltà dei mercati. Così si spiega larga parte delle frizioni tra civiltà della tecnica e islam. Ecco perché ritenere che la colpa sia dell’Islam è fuorviante. Anzi, possiamo ben dire che il nostro nemico non può essere chi ha un’identità anche religiosa, diversa dalla nostra. Il vero nemico è chi non ha un’identità e proprio per questo si batte contro tutte le identità. Ecco perché il nostro nemico non è l’Islam, ma è il nulla della civiltà, della tecnica e del progressismo neoliberale.