Il bonus 110% per l’edilizia non è stato rinnovato, questa la decisione del Governo Meloni su una delle misure che più hanno influito sui bilanci della Stato nell’ultimo anno. A chiedere un rinnovo della norma e in più a proporre nuove soluzione per sbloccare i miliardi di crediti bancari bloccati, vitali per la sopravvivenza di aziende e lavoratori sono i rappresentanti della Class action nazionale dell’edilizia (CANDE). Sono intervenuti ai microfoni di Radio Radio durante Lavori in Corso Roberto Cervellini direttore generale, Igor La Spada Presidente e Norbert Toth co fondatore di CANDE. L’importanza del ripristino del bonus 110% è sottolineata dalle parole del Presidente della class action nazionale per l’edilizia Igor La Spada: “Il bonus 110% non va toccato come aliquota ma va reso strutturale. Ci sono degli studi indipendenti che hanno certificato e dimostrato che il 110% produce solo ricchezza senza generare debito, quindi non è assolutamente un costo per lo Stato“.

I rappresentanti di CANDE hanno incontrato recentemente esponenti della Maggioranza di Governo, le parole di Norbert Toth fanno trasparire ottimismo dopo questo passaggio istituzionale: “Finalmente qualcuno potrebbe trasformare i nostri sogni in emendamenti, sarà difficile bocciare iniziative che non chiedono soldi allo Stato e i rispettano i parametri del MEF“.

Una misura quella del 110% che ha lasciato 100 miliardi di crediti bloccati, danari già anticipati dai cittadini per risanare e ristrutturare molte strutture, edifici, case, dal punto di vista energetico, da imprese che hanno continuato ad investire nella speranza che qualcosa cambiasse. Situazioni vissute in prima persona anche dai rappresentanti di CANDE che infatti sottolineano: “Nei nostri cassetti fiscali si sono accumulati milioni di euro“.