Approvata dal Cdm la Manovra economica da 35 miliardi per il 2023. “Sono molto soddisfatta del lavoro fatto con questa manovra”, ha detto il premier Giorgia Meloni, “perché non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa scelte politiche e la presenta un governo che in appena un mese ha scritto e presentato una manovra che ricalca e racconta di una visione politica”, ha detto la premier nella conferenza stampa dopo l’approvazione della manovra”.

“Come promesso, la voce maggiore di spesa della manovra riguarda il tema del caro bollette: su una manovra di 35 miliardi, i provvedimenti per l’energia sono di circa 21 miliardi, ovviamente le due scelte fondamentali riguardano i crediti di imposta per le aziende, per cui è previsto un credito che si applica su parte dell’aumento che le imprese hanno fatto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quindi noi confermiamo e aumentiamo i crediti dal 40 al 45% per le aziende energivore e fino al 35% per le non energivore”. 

“Sul reddito di cittadinanza“, ha continuato Meloni, “siamo fedeli ai nostri principi, si continua a tutelare chi non può lavorare, aggiungiamo anche le donne in gravidanza, ma per chi può lavorare si abolirà alla fine del prossimo anno e non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decade alla prima offerta di lavoro”. “Vedo forze politiche che chiamano la piazza, va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni. C’è gente che lo prende da tre anni, evidentemente non ha funzionato o per alcuni italiani deve andare all’infinito, io credo che lo Stato debba occuparsi di loro a trovare un posto di lavoro”. 

Un provvedimento che, come sempre, ha suscitato forti critiche anche da destra. Tutto lecito ovviamente. Ciò che perplime il docente di comunicazione sociale Alberto Contri e lo psichiatra Alessandro Meluzzi sono le parole conseguenti di Ursula Von der Leyen.

Cosa ha detto la Von der Leyen?

“In Italia rimangono invariati i timori legati all’elevato rapporto debito pubblico/Pil”. Lo scrive oggi la Commissione Europea nel rapporto sul meccanismo di allerta pubblicato oggi, che ribadisce le preoccupazioni per l’elevato debito pubblico dell’Italia.
Nel Ciclo precedente – si legge nella nota – la Commissione ha condotto una revisione approfondita della situazione economica dell’Italia” (insieme a Cipro, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia) e “ha concluso che l’Italia si trova ad affrontare squilibri macroeconomici eccessivi. Quest’anno, la Commissione ritiene opportuno esaminare la persistenza di questi squilibri o la loro riduzione, in quello che sarà un esame approfondito per l’Italia

Il commento di Alessandro Meluzzi e Alberto Contri