Con le dimissioni dell’intera dirigenza della Juventus, Andrea Agnelli in testa, si sono rifatte insistenti le voci che vedono i bianconeri a rischio. Non solo l’aspetto penalmente rilevante, che con tutta probabilità riguarderà solo i vertici dimissionari, ma anche quello sportivo è tornato al centro del dibattito. C’è chi, come molti giornali sportivi, paventa persino penalizzazioni, se non scenari riconducibili a quelli di Calciopoli, una ferita che per il mondo juventino è ancora aperta.

Non tutti, però, la pensano così. “Le sentenze di assoluzione non sono revocabili, quindi plusvalenze e falsi in bilancio non interesseranno il ramo sportivo della vicenda”, commenta l’avvocato Roberto Afeltra. “Altro aspetto fondamentale è che il presidente della FIGC Gravina, al termine di un convegno, ha detto di voler aspettare la conclusione dell’iter giudiziario penale al fine di evitare scenari simili al 2006, dove ci furono molte prescrizioni e assoluzioni. Inoltre, cosa rischia la Juventus al livello sportivo? Nel peggiore dei casi, quello delle false dichiarazioni sugli stipendi (ha detto che non avrebbe pagato, ma poi lo ha fatto), quel flusso di denaro non è oggetto di quanto la COVISOC valuta al fine di certificare la regolare iscrizione di una squadra al campionato, sia per ciò che concerne il 2021 sia per ciò che concerne il 2022 grazie alle normative Covid”.

Servirà dunque aspettare per capire che ne sarà del futuro della Vecchia signora. “Al termine del primo grado del processo penale, che avrà un iter breve, credo che tutta questa situazione si concluderà senza nessuna sanzione alla Juventus. La cosa importante è un’altra: cosa è cambiato in casa Juventus dalla sera del 21 novembre, quando la società ha mandato tutta la documentazione e ha convocato la successiva assemblea del CDA a fine dicembre, a quella del 28 novembre, quando il CDA si è dimesso?”.