Non si scioglie il nodo energia. Ma cosa si può fare per arginare il problema, soprattutto in vista dell’inverno, e per evitare che si possa ripresentare in futuro? La parola al Dottor Giulio Bosani, esperto di mercati finanziari e trading: “I prezzi si formano perché ci sono delle distorsioni tra domanda e offerta. Quello su cui possiamo andare ad agire concretamente, a livello politico, è evitare quelle distorsioni. Per esempio, la formazione del prezzo TTF e il fatto che i prezzi siano impazziti sui mercati dell’energia europei negli ultimi mesi sono distorsioni dovute al fatto che se i compratori (cioè degli Stati europei che necessitano di energia perché non siamo autonomi nella produzione di energia) fossero stati più furbi e a livello politico avessero imposto delle regole più chiare e trasparenti, probabilmente quelle distorsioni non si sarebbero create, o comunque il prezzo sarebbe stato più equilibrato. Dovremmo chiedere più trasparenza sui prezzi che vengono negoziati all’ingrosso tra i fornitori delle materie prime e tra chi li compra all’ingrosso (ENI, ENEL e le varie utility europee), che ci rivendono poi il prodotto finale. Quindi, bisogna agire sulla regolamentazione.

Ed è evidente ormai che gli Stati europei non siano affatto esenti da colpe: “Sull’energia ci siamo tirati la zappa sui piedi: da gennaio i Paesi europei hanno immagazzinato scorte sulla base di volumi inferiori alla media degli anni precedenti, poi hanno imposto le sanzioni alla Russia. Allora un soggetto all’ingrosso capisce che gli Stati dovranno comprare gas da qui a ottobre, per cui lo compra prima lui e glielo rivende: così si innesca il meccanismo della speculazione. Fossimo stati un po’ più furbi nelle scelte, non si sarebbe creata questa situazione. La distorsione la fanno le scelte strategiche, non il compratore all’ingrosso. Ovviamente la Russia fa il suo gioco, in Europa stiamo giocando la partita in maniera sconsiderata perché non abbiamo alternative, e stiamo pagando questo.