Elezioni alle porte, saltano fuori i primi brogli. Arriva la denuncia per “rischio brogli all’estero” di Andrea Di Giuseppe, capolista per il centrodestra per la Camera in America settentrionale e centrale. Il motivo: ipotizza che vi “siano decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste elettorali della ripartizione America settentrionale e centrale benché decedute” e ritiene “probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto. Dalla composizione della lista della circoscrizione estera risulta che “su un totale di 437.802 nominativi presenti nella lista ben 124.576 un’età superiore a 70 anni” e di questi quasi 24.000 risulterebbero ultranovantenni, dati anomali che andrebbero verificati.

Come si può evitare un meccanismo simile? In trasmissione Fabio Duranti e Enrico Michetti discutono della possibilità di utilizzare il cosiddetto “voto palese” per semplificare e rendere più limpidi e responsabili i voti. Come dice Duranti: “Vogliamo aprire questa discussione sul voto e in particolare sul voto palese. Perché il voto deve essere segreto? È giusto che lo sia? Il voto palese risolverebbe tanti e tali di quei problemi che non vi rendete neanche conto”.

Il Prof. Michetti è d’accordo. Secondo lui il voto palese “è il completamento di un percorso di democrazia. Se noi vogliamo mantenere l’art. 67 della Costituzione, quello che consente al parlamentare di essere libero di votare non nell’interesse di chi lo ha eletto ma nell’interesse della nazione è chiaro che al contempo io, cittadino che ho votato, devo sapere se tu mi prendi in giro nel segreto dell’urna. Devo sapere se tu voti quelli che sono i miei ideali, perché se tu mi dici di votare i miei ideali e poi nel segreto dell’urna fai tutt’altro, tu hai carpito indegnamente il mio voto e poi hai fatto tutt’altro. Questo malcostume credo che debba essere messo da parte”.

Responsabilizzazione degli eletti. Responsabilizzazione degli elettori. Via i brogli (perché scomparirebbero) e presa di responsabilità di ognuno di noi”. Cosi sintetizza la questione Fabio Duranti: “Bisogna prendersi la responsabilità di dire: io credo in quello, vorrei che il paese venisse governato in questo modo. E poi mi prendo la responsabilità insieme all’eletto. Sicuramente porterà bene al paese. Poi se accade, bravo. Se non accade, devi avere almeno la responsabilità politica e in qualche caso anche personale, perché se siamo al fallimento totale qui qualche responsabilità personale c’è sicuramente. L’elettore deve palesemente schierarsi perché non vedo qual è la vergogna nel dire, per esempio: io mi fido di Enrico Michetti e lo voto. Perché devo avere vergogna? Un paese civile non deve avere vergogna”.