Di recente Giovanni Frajese è stato attaccato per un suo presunto collegamento con il “World Economic Forum” di Davos. Il docente e candidato con Italexit non ha mai negato di essere coinvolto in un progetto che si chiama “World Farmers’ Organisation“, un organizzazione internazionale a carattere non governativo, costituita da circa 80 organizzazioni agricole, che ha l’obiettivo di sviluppare politiche a supporto degli interessi degli agricoltori e delle comunità agricole nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo. Come chiarisce Frajese, il WFO ha partecipato al Forum “dove il presidente è andato per difendere gli agricoltori”, ma, appunto, in qualità di difensore degli agricoltori, che nella maggior parte dei paesi possiedono redditi spesso molto inferiori al reddito medio pro-capite. L’associazione, inoltre, ha lo scopo di migliorare le condizioni di vita degli agricoltori e di difendere l’alimentazione come la conosciamo. Quindi l’errore può essere dovuto alla somiglianza tra il nome delle due organizzazioni.

In ogni caso l’endocrinologo ricorda che: “Io non sono un politico. Sto facendo un’esperienza politica, ma non sono un politico. Per quanto possa sembrare strano, vorrei continuare a non esserlo anche se entrassi là dentro. Riguardo la situazione attuale crede che: “Ci sono due tipi di persone in questo momento che stanno cercando di comprendere quello che succede nel paese: da una parte abbiamo i leoni da tastiera – persi nelle onde del complottismo, che vedono male ovunque – che inneggiano all’astensionismo (che io faccio fatica a comprendere) e dall’altra ci sono le piazze e i posti dove sono andato. Sono rimasto perplesso dal fatto che a tante persone bastasse un micro video tagliato piuttosto che delle illazioni su alcune organizzazioni, tipo l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori, per far tremare i polsi e dire ‘non me lo aspettavo’. Ma ci sono anche quelli che vengono e hanno dei sorrisi pieni di luce, hanno degli abbracci, a volte hanno anche delle lacrime e durante gli incontri che ho fatto di persona – che sono stati probabilmente il periodo più stancante della mia vita – mi hanno ricaricato ogni volta con una valanga di affetto, di amore e di speranza. Vivo questi attacchi con il sorriso sulle labbra: tanto chi ha occhi per vedere, vede, chi ha orecchie per intendere, intende, gli altri francamente se il vento tira a destra e a sinistra cambiano direzione e non è a loro che mi rivolgo”.

Il chiarimento in trasmissione.

L’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori non c’entra niente con Davos

“L’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori è un organizzazione ONG di tipo internazionale che porta in se tutte le organizzazioni degli agricoltori (o gran parte) del mondo. Per l’80% circa è fatta da piccoli contadini. Non c’entra niente con Davos. È stato scritto che è un’emanazione di Davos, probabilmente perché il nome suona simile a World Economics Forum: in realtà non c’entrano. Se la gente avesse voglia potrebbe andare sul sito e vedere in cosa si impegnano. Ci sono 16 scienziati là dentro che prestano servizio per gli agricoltori gratuitamente – già questo tende a spiegare che è un qualcosa di diverso dall’ambiente dall’altra parte – e lo stanno facendo per dare la possibilità agli agricoltori di difendere se stessi nei luoghi in cui viene deciso il loro futuro.

In difesa degli agricoltori e dell’alimentazione

Perché alle Nazioni Unite, alla FAO , all’IFAD, e alla stessa Davos – dove so che il presidente è andato per difendere gli agricoltori – viene strutturato e deciso quello che sarà il futuro alimentare del nostro mondo. A Settembre c’è stata una cosa che sia chiama Food System Dialogues, organizzato dalla Nazioni Unite (con il supporto dei soliti personaggi noti), e la gente non sa che lo stesso tipo di politica, lo stesso tipo di visione e purtroppo lo stesso tipo di falsa scienza che ha guidato fino ad oggi la storia del Covid agisce su altri fronti usando esattamente lo stesso tipo di approccio. Quindi c’è una sorta di visione che vorrebbe che i contadini diventassero produttori di materia prima e non di cibo, e la materia prima essere utilizzata invece dalla grandi corporazioni per produrre il cibo che loro desiderano che noi mangiamo. Tutto questo è stato legato da una parte all’aumento della Co2 nell’atmosfera – come se fosse legato all’agricoltura e non all’industria (roba che capirebbe anche un bambino) – e alle emissioni di metano da parte degli animali che vengono utilizzati. Questo è stato connesso con la carne, che va eliminata perché connessa agli animali e tutto ciò che ne deriva. Anche qui, hanno pubblicato una parte di scienza monodirezionale che sembrava demonizzare la carne come il peggiore degli alimenti. In realtà esiste un intero istituto che si chiama ‘Pure Consortium’ in Canada che ha esaminato le diete nel mondo per circa vent’anni ed è stato scoperto che la carne non ha nessuna incidenza su quello che normalmente viene ripetuto che abbia. C’è un’unica scienza che dice un’unica cosa e c’è l’Organizzazione degli Agricoltori che sono gli ultimi degli ultimi: non so se lo sapete, in alcuni paesi gli agricoltori sono la classe di persone che si suicida in numero maggiore perché non riescono a far fronte ai debiti contratti per poter svolgere il proprio lavoro”.

“Se tu stai pensando di ristrutturare la maniera di fare il cibo nel mondo e in determinati consensi verrà tutto ciò verrà deciso, come sempre accade, tu ci devi stare lì dentro e devi portare la voce degli agricoltori. Altrimenti, esattamente come le elezioni, se tu non sei lì a parlare semplicemente non vieni calcolato: tutti applaudono al piano del Draghi di turno e poi tutto si implementa”.

“Fino a che c’è una scienza sola – il problema che avevano loro e per cui all’inizio mi hanno chiesto di aiutarli – nel momento in cui la scienza ti dice che devi fare così un contadino cosa volete che risponda: lo dice la scienza”.

“Ciò che ho fatto per l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori è per me motivo di vanto e di orgoglio e continuerò a farlo perché di menzogne io non ne posso più”.

La ricerca di EAT-Lancet

“Hanno fatto una pubblicazione sul famoso Lancet che si chiama EAT-Lancet. Questa dava un’idea di come il mondo avrebbe dovuto sfamarsi a livello globale e prevedeva qualcosa come 8 grammi di proteine al giorno. Non so se vi rendete conto di cosa significa. Questa pubblicazione, per fortuna, è stata attaccata da tante persone, me compreso”.

“Nel momento in cui uno fa presente che la scienza è un metodo di indagine della realtà, e quindi non potete dire che la realtà è solo quella che fa comodo a voi – ma arriva qualcuno che con dati (come ho sempre fatto) vi fa notare che c’è chi descrive la realtà in maniera differente – allora il discorso inizia ad essere più complesso, perché si capisce che non c’è un’unica realtà ma una direzione nella quale chi in questo momento ha il potere economico, finanziario e quindi politico, vuole andare. È una direzione disumana. È una direzione digitale, robotica, una direzione nella quale semplicemente gli agricoltori non hanno spazio”.