Oggi sembra esserci una netta distinzione tra gli intellettuali ed i popoli. Il compito degli intellettuali dovrebbe essere guidare la riforma morale dei popoli, una riforma poco compatibile con le leggi del mercato libero, che dunque non conosce morale. Dove dovrebbe esserci una condanna, ecco che subentra invece la giustificazione degli intellettuali moderni: se i popoli soffrono per una questione, quale può essere ad esempio il mercato, “l’intellettuale si limita a spiegare le ragioni per le quali i mercati vengono definiti come quintessenza dello sviluppo e del progresso“. Si crea dunque, secondo Diego Fusaro, una scissione per la quale le figure citate sembrano essere sempre più distanti.

Sembra essere a tutti gli effetti l’era della ‘decadenza degli intellettuali’ come affermava Zygmunt Bauman nel titolo di un suo saggio, “perché gli intellettuali sono ballerini che danzano e fanno serenate per il potere“: hanno perso il compito e la missione che veniva attribuita loro nel periodo dell’Illuminismo e si sentono sempre più distanti dal popolo stesso.

Roberto Saviano, modello di intellettuale attivo ed importante post moderno

Un esempio di intellettuale del genere? “Per esempio Roberto Saviano, portatore di una sorta di catechesi cosmopolita che mira a rieducare i popoli al globalismo mercatista proponendo come uniche battaglie quelle irrilevanti rispetto alla questione socio economica”.

Il filosofo definisce così lo scrittore come parte del nuovo clero post moderno non più abitato da monaci e preti ma da intellettuali post moderni ovvero “chierici dell’ordine del mercato globale e dell’adorazione del mercato che affermano che non avremo società al di fuori di questa, la quale deve essere accettata. Ogni tentativo di uscire dal capitalismo è sinonimo di fascismo o comunismo e bisogna rimanere nella gabbia di acciaio del capitalismo e cercare di trovare tentativi di sviluppo e progresso arcobalenici all’interno della gabbia.”

Una previsione sul futuro Governo Meloni è presto fatta: Roberto Saviano risulterà probabilmente uno degli intellettuali attivi e importanti con la nuova destra bluette al governo ed inoltre il saggista rassicura sul fatto che “con la destra al potere non muterà il potere egemonico, la destra bluette libererà l’ala destra del neoliberismo che rappresenta ma la sinistra fucsia ci regalerà momenti di divertimento e comicità. Gli intellettuali verranno schierati in prima fila per urlare al fascismo eterno“.