È stato fatto un taglio nella spesa pubblica per oltre il 50%. Dunque l’Italia è il fanalino di coda per quanto riguarda la variazione di spesa pubblica e il risparmio degli italiani è stato azzerato in circa 40 anni. Se questo è il dato di lungo termine si smetta di parlare di ripresa economica di breve termine perché la situazione congiunturale non agevola.

Dalla seconda metà del 2020 è iniziata un’ impennata dei prezzi nelle materie prime sia agricole sia di cibo sia minerali sia di petrolio per fattori collegati prevalentemente alla crisi logistica e produttiva conseguente alla pandemia. Queste cose presenti su tutti i giornali stanno avendo impatti molto gravi sulle imprese italiane. Quando sentiamo parlare di crisi d’impresa, una normativa che sta entrando in vigore con effetti anche abbastanza preoccupanti per certi versi.

La domanda che ci facciamo è: perché le imprese prima non avevano il problema di controllare la crisi? Ovviamente si! Le imprese da sempre, da decenni, sono in crisi ma oggi la situazione sta accelerando anche per le note vicende belliche non lontano da noi. La questione è cosa sta facendo lo Stato per ribaltare la spesa pubblica? Io di questo vorrei sentir parlare dalle proposte politiche.

Quando qualcuno mi dice perché lei non si occupa di politica? Per la sola semplice ragione che saremo presi in giro da parte di tutte le forze politiche le quali ci prometteranno mari e monti per poi dimenticarsene dopo essere eletti come sempre successo nelle ultime elezioni. Questo è il cuore del problema: una situazione economica veramente precaria per l’imprenditore e liberi professionisti.