Qualche giorno fa, sull’HuffPost è uscito un articolo in cui si ventilava l’ipotesi che la vera opposizione a Giorgia Meloni la potesse fare non certo la Sinistra quanto Moody’s. L’agenzia di rating, infatti, ha da poco rivisto in negativo le stime sull’outlook per l’Italia, lasciando intendere che l’avvento delle Destre al potere avrebbe rappresentato un problema anche e soprattutto economico per il Bel Paese.

Quella di Moody’s è stata vista da molti come un’intromissione bella e buona nelle vicende di un Paese sovrano, che ha di norma il diritto di autodeterminarsi politicamente. Di quest’avviso il filosofo Diego Fusaro: “Una persona anche minimamente pensante dovrebbe capire che il nemico non è Giorgia Meloni ma il sistema finanziario stesso, che non può interferire e avere ingerenze. A prescindere da quale sia il Governo, qui il problema è l’interferenza di una forza non democratica (perché non eletta da nessuno). Un po’ come quando nel 2011 Berlusconi venne fatto cadere con un vero e proprio rovesciamento voluto dai mercati in maniera non democratica: in quell’occasione, io fui dalla parte di Berlusconi non perché fossi berlusconiano, ma perché vedevo la mia patria che subiva un rovesciamento non democratico.

“A prescindere che ci piaccia o meno un politico, questo non può essere un argomento per chiedere che qualcuno venga da fuori a buttarlo giù. È inammissibile questo costante richiamo a una sorta di vincolo esterno, i vari OMS, FMI, USA… Quasi come se fossero delle sorta di divinità superiori che all’occorrenza possono intervenire per riportare l’ordine ove l’ordine non via secondo i loro desiderata: sovranità e popolo devono essere di nuovo saldate insieme, a decidere dev’essere il popolo sovrano e non Moody’s o Goldman Sachs”.