In Francia vince l’opposizione al globalismo, vince l’opposizione contro questo progetto globalista di cui Macron è uno degli artefici. In Francia può vincere un’opposizione perché un’opposizione creata anche nelle piazze, quello che non siamo riusciti a creare in Italia. Quando io immagino l’opposizione italiana, non mi viene in mente nessuno che possa contrastare questo sistema.

Fratelli d’Italia è rimasto all’opposizione ma che ha tutti i propri alleati nella compagine di governo, una cosa assurda che sicuramente non è avvenuta in Francia. L’opposizione deve essere qualcuno che va a contrastare in tutto e per tutto le misure governative, se i tuoi maggiori alleati sono tutti al governo e sono quelli con cui poi ti presenterai alle prossime elezioni, è un’opposizione falsata. Tutti quei piccoli partiti che dovrebbero mettersi invece insieme, nati liberi e sul web, sono divisi come non mai.

Io sono stato in piazza a Napoli, dove mi ha invitato Gianluigi Paragone per parlare alla sua platea napoletana. Io ho ricevuto una marea d’insulti di persone che mi accusavano di essermi schierato con Italexit. È assurdo che nel nostro campo qualcuno debba ritenere sbagliato presentarmi in una piazza con una partito che la pensa esattamente allo stesso modo. Quella platea, la platea di Italexit è una platea che la pensa come noi, di gente consapevole che vuole lottare contro il sistema.

Io non posso mettermi paura perché mi sono presentato davanti ad una platea del genere nella mia città. Questo permette di capire la divisione interna nel sovranismo italiano. Se ci mettessimo anche noi, tutti insieme, almeno quando scendiamo nelle piazze o alle urne, anche noi potremmo dire che l’opposizione ha creato un ostacolo ai globalisti.