Le nuove generazioni sono sempre esposte a maggior rischio di incorrere in notizie false. Televisione, social e giornali online (e non) in questo momento storico sembrano essere sopraffatti dalla compulsione di rincorrere le notizie e pubblicarle senza porsi limiti. Rincorrerle va bene, ma è importante anche saper scegliere cosa diffondere e cosa no.
E’ inevitabile che una quantità eccessiva di informazioni spinga l’opinione pubblica a credere a una cosa rispetto all’altra, il famoso concetto di mainstream ormai regna sovrano all’interno della popolazione, delle Istituzioni ma anche delle scuole e università. Sarebbe importante insegnare a ragionare con la propria testa, un fattore che ormai sembra ripetersi ad libitidum a parole ma i fatti? Dove sono? Cosa sta accadendo? “C’è un attacco alla scuola e alle università che ha lo scopo di trasformarli in un luogo di indottrinamento, non più di promozione e autonomia del pensiero, anche divergente”. Così ha denunciato in diretta ai nostri microfoni il Prof. David Conversi, Docente di Psicologia Università “La Sapienza” – Roma e Presidente dell’Associazione Coscienze Critiche. Ecco l’intervento completo.
“Ho avuto l’impressione che, entrando all’Università, paradossalmente ci sia stato un rallentamento all’interno della compagnia. Non a caso vogliono eliminare il liceo classico. Lo studio della storia e della filosofia ti danno una collocazione nello spazio e nel tempo. C’è un attacco alla scuola e alle università che ha lo scopo di trasformarli in un luogo di indottrinamento, non più di promozione e autonomia del pensiero, anche divergente. La creatività è, anche dal punto di vista economico, deve uscire dagli schemi. Se noi portiamo tutti a pensare nello stesso modo, ci stiamo danneggiando anche nella capacità di produrre manufatti, idee o servizi nuovi. Abbiamo un potere globale che ci inonda.
Mi sono reso conto che quelli che chiamiamo ‘mezzi di informazione’, in realtà potremmo definirli meglio come ‘mezzi di stimolazione’. Nel senso che quello che ci viene passato, non è una descrizione neutrale di fatti ma è una serie di informazioni ben congeniate per indurre un effetto nella popolazione. Considerata la potenza di fuoco che hanno i mezzi di informazione, dalla stampa a internet, ai mezzi televisivi, è chiaro poi che il messaggio è omogeneo e indistinto, raggiunge tutti. Mi sono reso conto che c’è un’eccessiva insistenza sugli aspetti ‘terroristici’ . Mi sono chiesto se ci fosse un uso sistematico della paura per indurre una persuasione ed è come scoprire l’acqua calda, esiste da decenni ormai: un uso sistematico per indurre le persone ad accettare dei cambiamenti e cambiare il proprio comportamento. Molti li conosciamo molto bene. E’ stato toccato un dato che per l’essere umano è cruciale: la paura della morte. Usare i mezzi di informazione per instillare paura spinge le persone ad aderire alla visione culturale dominante, a conformarsi”.