Qualcosa non va per il nuovo attaccante della Juventus, il quale nell’ultime apparizioni con la maglia bianconera non è riuscito a incidere come lui stesso vorrebbe.
Il suo arrivo nella sessione di mercato invernale aveva dato una fortissima scossa all’ambiente bianconero; l’esordio con la maglia della vecchia signora (gol nella prima di campionato, di Champions e di Coppa Italia) testimoniava il grandissimo investimento fatto dal presidente Agnelli, in un’era difficile come quella del covid difatti il trasferimento del classe 2000 risulta essere il più importante acquisto fatto da un club italiano negli ultimi due anni.

Il passaggio in un grande club è stato all’altezza ma il serbo nell’ultimo periodo ha perso lucidità, lo sa bene il suo allenatore Allegri che ieri ha optato per la panchina anzichè farlo scendere in campo dal 1′: “Ha poca esperienza, deve capire ancora un po di cose e ha tantissima voglia di fare bene” – parole forti quelle rilasciate nel post partita da parte di Massimiliano Allegri nei confronti del suo attaccante.
Qualcuno cita “caso Vlahovic” come Massimo Franchi giornalista del Tuttosport, il quale non ha dubbi:
“All’inizio dicevano che è più forte di Haaland e Mpappe, adesso sta rischiando di fare la fine di Piatek – ha proseguito Franchi – ieri è stato disastroso”

L’opinione si divide, il vicedirettore della Gazzetta dello sport Andrea Di caro non sposa l’idea del “caso”:
“Non credo possa nascere nessun caso Vlahovic, la sua voglia e la sua ambizione sfociano nel suo nervosismo. Mi piacciono i giocatori che non si accontentano; ha ragione Allegri quando dice che deve ancora imparare tanto, imparare a giocare in una una grande squadra ha tanto per crescere. Il problema grosso di Vlahovic è che non gli arrivano i palloni, lui soffre questa mancanza”.