Draghi positivo, il premier ci ripensa sul pass? ▷ Fusaro: “Non temete, la tessera è il fine, non il mezzo”

Il malato è di quelli illustri, la malattia è quella celeberrima. E’ notizia di ieri quella della positività di Mario Draghi: il premier – asintomatico – è in isolamento e riceve, come giusto, tutti i consigli del caso: tra l’altro è sorprendente la ‘ricetta’ consigliata dal Dott. Pregliasco, che a sentirla sembra di quelle giudicate eretiche nei primi mesi del 2020 (“gli consiglierei di prendere degli antinfiammatori due volte al giorno“). Ma agli spettatori più attenti una domanda è venuta in mente in particolare: vuoi vedere che il premier, tanto ottimista sul funzionamento del pass, adesso non sarà più così convinto?
Già perché la “garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose” adesso diventa una balla certificata anche all’autore del virgolettato, a cui ovviamente si augura la pronta guarigione ma anche, magari, un sano affiorare di dubbi su ciò che è stato promosso a gran voce finora.

La situazione, salvo eventuali complicazioni (non si dovrebbe neppure specificare) è “tragicomica” secondo il prof. Diego Fusaro, che sin da quel luglio 2021 aveva criticato aspramente quel virgolettato di Mario Draghi mai davvero supportato da prove scientifiche.
Alla domanda su un improbabile ripensamento del premier, il filosofo risponde sornione e in maniera pragmatica: “La tessera resterà”, dice a Stefano Molinari, “è il fine, non il mezzo”.
“Secondo le attuali tendenze l’infame tessera verde rimarrà. Magari verrà tolta nei mesi estivi, ma in autunno ritornerà dacché è un fine e non ci sono dunque ragioni per toglierlo, proprio perché quello è il fine”.

Non solo, si prospettano anche scenari più negativi e a tratti distopici: profezie che inizialmente vengono sempre vessate come complottiste, ma che poi, puntualmente, diventano reali e ineluttabili a discapito di quei pochi che le avevano prefigurate: “La tessera è ormai un fecondissimo strumento di controllo e di libertà autorizzata, e verrà non solo mantenuto, ma anche implementato magari nella forma dei crediti sociali, come leggo avvenire già in alcune parti d’Italia”.
Il riferimento più celebre è al comune di Bologna, dove un meccanismo di premialità sembrerebbe essere stato attivato nei confronti dei “cittadini virtuosi”.
Non abbiamo la garanzia di trovarci tra persone che non sono contagiose quindi, ma abbiamo la garanzia di trovarci in una repubblica fondata sul green pass.